Il prossimo aggiornamento per il firmware di Playstation 4 è quasi pronto, e Sony ha aperto la strada alla distribuzione della nuova beta privata elencando alcune delle più importanti funzionalità integrate sul nuovo OS. Opzioni particolarmente “social”, anche se non manca una caratteristica molto attesa dagli utenti.
Il firmware 3.50 per PS4 verrà distribuito ai partecipanti alla beta chiusa a partire da oggi, e Sony evidenzia il fatto di voler rendere più facile la “connessione” degli utenti per giocare in rete. L’update include infatti le notifiche di presenza online degli “amici”, la possibilità di impostare lo stato come offline per allontanarsi temporaneamente dalla console senza il rischio di essere contattati, la programmazione di eventi di gioco condivisi tramite calendario.
Non è ancora presente nell’ultima beta ma sul nuovo firmware dovrebbe esserci anche la funzionalità di streaming e controllo remoto della console da PC e Mac, caratteristica attesa e annunciata da tempo che ora arriva in via ufficiale su PS4 a colmare una lacuna rispetto alla concorrenza e a inglobare una caratteristica finora appannaggio di PSVita e PlayStation TV; infine è stato aggiunto il servizio Dailymotion come partner per la condivisione degli spezzoni video catturati in-game.
Le novità dal mondo delle console domestiche riguardano anche Microsoft, che con Xbox One continua a sondare le acque per importanti evoluzioni di mercato: la console che inizialmente sarebbe dovuta essere permanentemente connessa a Internet si potrebbe ora trasformare in un sistema aggiornabile tramite moduli hardware opzionali, suggerisce Phil Spencer , mentre la compatibilità del software videoludico verrebbe deputata alle app universali (UWP) scaricabili dallo Store Windows.
Su Windows Store Microsoft concentra i suoi nuovi sforzi di espansione anche per quel che concerne i videogiochi su PC, con nuove release convertite direttamente da Xbox One e distribuite anch’esse in formato UWP – con tutte le limitazioni che la cosa comporta . I giochi in formato app girano solo su Windows 10, richiedono le DirectX 12 e le sfruttano male con requisiti hardware esagerati, limitazioni alle possibilità di configurazione (V-Sync non disabilitabile, problemi a gestire più GPU e modalità a pieno schermo ballerina) e modding inesistente. Per ora, i giochi nella sandbox di Windows 10 scontentano tutti e alimentano le polemiche su Windows 10, le DirectX 12 e il comportamento sempre meno flessibile e permissivo di Microsoft nei confronti dell’utenza PC.
Alfonso Maruccia