Non c’è pace per le piattaforme Sony. Ad un mese dal blocco del servizio, causato dall’intrusione fra i dati sensibili degli utenti iscritti, i servizi online Qriocity e PlayStation Network avevano iniziato a riavviarsi gradualmente, regione per regione. L’obiettivo finale era quello di tornare completamente operativi entro il 31 maggio.
Nella giornata di ieri c’è stato però un nuovo intoppo: gli utenti che hanno provato a collegarsi ai server Sony per cambiare la password si sono ritrovati davanti ad una saracinesca virtuale nuovamente abbassata, con uno spiacevole cartello che comunicava la chiusura per “manutenzione”. Ad oggi, non appare ancora possibile accedere per tutti a questa determinata pagina.
La dichiarazione ufficiale sul blog del colosso nipponico non entra troppo nei dettagli, limitandosi a spiegare che è necessario un “reset” per risolvere un nuovo problema con le chiavi d’accesso. Questa volta la falla di sicurezza non sarebbe legata alle piattaforme che gestiscono il marketplace e le partite in multiplayer ma risiederebbe nel sito web esterno che Sony usa per il recupero delle password.
I ben informati dicono che gli stessi malintenzionati implicati nell’attacco di aprile avrebbero potuto sfruttare il bug della pagina web per accedere ugualmente agli account “reimpostati” utilizzando quei dati rubati dal vecchio database. Sony non conferma, ma dato che questi ignoti conoscono anche email e data di nascita degli utenti PSN, invita tutti a cambiare l’indirizzo di posta associato ad una nuova, ennesima, password.
A tutto questo, si aggiungono le incalzanti polemiche sul nuovo firmware “killer”. Secondo Rockstar Games, la casa di Grand Theft Auto, l’aggiornamento PS3 3.61 manderebbe in ebollizione i vecchi modelli della console, denominata “fat”. Il produttore ha ricevuto diverse e comunicazioni da parte dei videogiocatori statunitensi che stanno provando il nuovo L.A. Noire : si parla di un anomalo surriscaldamento e di improvvisi spegnimenti della console. Il consiglio è quello di provare il gioco su altra console o rimuovendo e ricreando il profilo sulla propria, in modo da aiutare i tecnici a isolare il problema fornendogli ulteriori informazioni. La questione, in ogni caso, pare riguardare anche le Xbox, complicando ulteriormente il quadro.
Roberto Pulito