Pubblicità tracciante, la grande espansione

Pubblicità tracciante, la grande espansione

Più 400 per cento dalla fine del 2010 per le attività di rastrellamento dei dati utili al behavioral advertising. Lo rivela uno studio di Krux Digital sui 50 siti più visitati del web. Intanto, risorge Phorm a Singapore
Più 400 per cento dalla fine del 2010 per le attività di rastrellamento dei dati utili al behavioral advertising. Lo rivela uno studio di Krux Digital sui 50 siti più visitati del web. Intanto, risorge Phorm a Singapore

Dalla fine del 2010, le attività di tracciamento a fini pubblicitari sono aumentate del 400 per cento. È la prima conclusione annunciata dagli analisti di Krux Digital , società specializzata in raccolta e gestione dei dati. Lo studio, anticipato in esclusiva dal quotidiano Wall Street Journal , è dunque tornato ad approfondire il fenomeno behavioral advertising , la pubblicità basata sui comportamenti degli utenti.

Il report di Krux Digital è così partito dalla lista stilata da ComScore con i 50 siti web più visitati al mondo. Da Google a Facebook, da Amazon a Wikipedia, Apple e Netflix. In media, l’accesso ad una singola pagina online – lo studio non specifica quali – comporta 56 casi di rastrellamento delle informazioni utili a fini pubblicitari . Si parla dei cookie, dell’indirizzo IP, delle cronologie.

Tutto per capire le abitudini, i gusti, le scelte passate degli utenti. Nel novembre 2010, Krux Digital aveva preso gli stessi siti (non considerando le richieste di login agli iscritti) e osservato appena 10 casi di tracciamento per ogni singola pagina visitata. Un aumento considerevole all’interno di un business – quello pubblicitario online – che ora viaggia su un valore stimato di 31 miliardi di dollari.

Dunque una grande espansione della pubblicità mirata, al di là delle varie preoccupazioni in materia di privacy. Sempre secondo gli analisti di Krux Digital, il 40 per cento delle attività di tracciamento online sarebbe garantito dalle cosiddette aste – real time bidding – che assegnano a mezzo algoritmo i dati degli utenti (o le loro sessioni di navigazione online) al miglior offerente.

Restando in tema di tracciamento e behavioral advertising, la famigerata Phorm è tornata a colpire a Singapore, grazie all’inserimento finanziario della locale Chinese City Investments Limited (CCIL). Lo stesso CEO di Phorm Kent Ertugrul ha annunciato la prossima espansione delle tecnologie di tracciamento pubblicitario sul fiorente mercato asiatico. La società pare alla ricerca di un provider disposto ad accogliere la licenza per il rastrellamento.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
20 giu 2012
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