Roma – I segnali di ripresa del mercato pubblicitario online si stanno consolidando e gli investimenti aumentano. Lo afferma l’Osservatorio dedicato di IAB-AcpOnline che in una nota parla di una crescita del fatturato pubblicitario del 4 per cento nel 2003 rispetto all’anno precedente.
Il dato deriva dalla raccolta pubblicitaria delle concessionarie online che partecipano all’Osservatorio e che nel 2003 hanno registrato un fatturato di 103,4 milioni di euro.
“Internet chiude quindi l’anno assimilandosi alla tendenza generale di tutti i media classici rilevati da Nielsen Media Research – spiega la nota – che ha proiettato la chiusura del mercato “tradizionale” (al netto del web) ad un +3.3%, ma con degli andamenti per singolo mezzo molto diversi tra loro: i quotidiani perdono infatti un 1.3%, i periodici chiudono a +1% mentre la tv (che rappresenta il 54% del totale fatturato pubblicitario italiano) ha chiuso il 2003 con un incremento del 4.9%. I mezzi “minori” come radio (+15.9%), affissioni (+3.2%) e cinema (+14.9%) sono quelli che hanno visto (in un anno che è stato di crisi per almeno tutto il primo semestre) i maggiori incrementi”. In questo quadro, continua la nota, ” Internet ha un andamento leggermente più positivo del totale mercato e mostra un totale fatturato che, a questo punto, è decisamente più importante di quello prodotto dal cinema; ciò dimostra che gli investitori lo utilizzano e lo considerano ormai un media pubblicitario a tutti gli effetti, inserendolo nel media mix della loro comunicazione al pari degli altri media”.
Rispetto al 2002, nel 2003 fa il suo ingresso nella tipologia delle pubblicità online il keyword advertising , un settore in forte crescita (vedi anche l’intervista di PI ad Overture ).
“Il keyword advertising – spiega IAB – è una tipologia nuova per il mercato italiano, praticamente inesistente fino agli ultimissimi mesi del 2002 ed usata, fino ad allora, solo a livello di test da parte di alcuni clienti. Nel 2003, invece, questa tipologia ha contribuito al totale fatturato per un 9% del totale modificando il modo di investire sul web rispetto agli anni scorsi, e confermando che la flessibilità del mezzo Internet viene ben recepita dai clienti che iniziano ad imparare ad utilizzarlo correttamente a seconda delle loro esigenze. Il dettaglio delle tipologie segnala un calo dei tradizionali banner, che ormai rappresentano meno del 40% del totale, a fronte di un incremento delle sponsorizzazioni e dell’email marketing”.
Di interesse segnalare come i dati raccolti insieme a PricewaterhouseCooper indichino il calo del valore del comparto banner (-16,8 per cento) e di quello SMS (- 29 per cento).
I dati e gli approfondimenti sono disponibili qui