Facebook aveva contestato la nuova funzionalità di iOS 14.5 prima ancora del suo debutto avvenuto a fine aprile. Zuckerberg ha successivamente cambiato idea, consigliando però l’attivazione del tracciamento. I dati pubblicati da Flurry confermano le previsioni dell’azienda di Menlo Park: solo il 13% degli utenti ha dato il consenso al tracking da parte delle app.
Gli utenti non vogliono essere tracciati
Come è noto, a partire da iOS 14.5 gli sviluppatori sono obbligati a chiedere il permesso per utilizzare il codice IDFA (IDentifier For Advertising) e mostrare quindi inserzioni pubblicitarie personalizzate. La funzionalità del sistema operativo si chiama App Tracking Transparency (ATT) ed è attiva dal 26 aprile. Flurry ha sfruttato un suo tool per rilevare la scelta degli utenti negli Stati Uniti e in tutto il mondo.
In base all’ultimo aggiornamento (8 maggio), solo il 13% degli utenti mondiali ha concesso il permesso al tracciamento. Percentuale che scende al 5% negli Stati Uniti. Il campione non è molto rappresentativo (circa 2,5 milioni di utenti attivi al giorno), ma è comunque evidente che la maggioranza di essi preferisce avere il controllo della privacy.
Facebook aveva evidenziato che i profitti delle PMI sarebbero diminuiti a causa della funzionalità ATT. Recentemente è apparsa una schermata sulle app Facebook e Instagram per evidenziare i motivi per cui è necessario il tracciamento. Uno di essi è mantenere i due servizi gratuiti. In effetti gli sviluppatori più piccoli potrebbero essere costretti ad eliminare le inserzioni e aggiungere un abbonamento che, tra l’altro, sarebbe un ulteriore “regalo” ad Apple per via delle commissioni.