La Commissione europea ha inviato a Google la comunicazione degli addebiti che evidenzia le pratiche anticoncorrenziali nel mercato del digital advertising. L’azienda di Mountain View ha pubblicato un post sul blog ufficiale per sottolineare i vantaggi offerti dai suoi servizi.
Google contesta la decisione
Secondo la Commissione europea, Google ha abusato della sua posizione dominante per ottenere un vantaggio sui concorrenti. È stato in particolare evidenziato il conflitto di interesse derivante dall’offerta di tool per entrambi i lati del mercato, ovvero editori e inserzionisti. L’unico rimedio possibile è smantellare il business adtech, vendendo alcuni servizi.
L’azienda di Mountain View ha contestato i risultati dell’indagine avviata quasi due anni fa, sottolineando che la Commissione europea non ha valutato correttamente gli effetti positivi delle sue tecnologie di advertising. Dan Taylor, Vice Presidente del gruppo Global Ads, scrive che Google ha contribuito alla crescita delle attività commerciali, riducendo i costi e ampliando le scelte dei consumatori.
Il dirigente afferma inoltre che Google non ha una posizione dominante. Nel mercato dell’advertising ci sono centinaia di aziende, tra cui Amazon, Meta e Microsoft, che offrono servizi adtech integrati per editori e inserzionisti. Tra l’altro, un recente studio dimostra che i clienti usano un mix di tool di varie aziende, mentre gli editori più grandi usano sei differenti piattaforme per vendere inserzioni sui loro siti.
Se editori e inserzionisti scelgono Google è perché i suoi servizi sono efficaci e affidabili. Inoltre, le tariffe sono trasparenti. Non ci sono costi nascosti per l’acquisto e la vendita degli spazi pubblicitari. La Commissione europea esaminerà la risposta dell’azienda di Mountain View e deciderà se applicare solo una multa o imporre la vendita di alcuni servizi.