Google ha pubblicato un post sul blog ufficiale per comunicare il suo sostegno alla proposta di legge sulla pubblicità politica online della Commissione europea. L’azienda di Mountain View ha sfruttato l’occasione per fornire alcuni suggerimenti in merito alla trasparenza e alle responsabilità delle piattaforme.
Google appoggia la proposta sull’advertising politico
Google ritiene che, in occasione delle elezioni, un’informazione di qualità possa contribuire al voto consapevole dei cittadini. Dato che i candidati sfruttano le inserzioni online, l’azienda di Mountain View ha incrementato la trasparenza, in modo da mostrare chi ha pagato per una determinata campagna pubblicitaria. Ha inoltre imposto limiti (età, sesso, posizione geografica) per gli inserzionisti.
Google condivide l’obiettivo della Commissione europea di armonizzare le regole sulla trasparenza per l’advertising politico e appoggia pienamente la proposta di legge. Considerata la complessità della materia (occorre trovare il giusto equilibrio tra riduzione della disinformazione e legittima espressione politica), l’azienda californiana ha fornito alcune osservazioni sulla base dell’esperienza maturata durante le ultime tornate elettorali.
Innanzitutto è necessario chiarire la definizione di pubblicità politica, ovvero specificare chiaramente gli attori e il tipo di contenuto ammesso, fornendo esempi chiari. Il testo attuale della proposta di legge potrebbe, ad esempio, vietare gli annunci di ONG su problemi di interesse pubblico o di privati cittadini che discutono su questioni sociali.
Google consiglia inoltre di stabilire responsabilità chiare per piattaforme e inserzionisti. Questi ultimi dovrebbero auto-dichiarare la loro identità e quando pubblicano annunci politici, in modo da contribuire alla trasparenza, rispettando la legge. È infine necessaria una collaborazione continua tra le parti interessate per una risposta più rapida alle eventuali modifiche normative.
Se verrà approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea, la legge dovrebbe entrare in vigore entro la primavera del 2023, in tempo per le elezioni europee del 2024.