PussyCash: leak, online dati e documenti delle camgirl

Un leak per PussyCash: camgirl a rischio

20 GB di dati, inclusi contenuti multimediali e documenti, liberamente accessibili da chiunque in possesso di una connessione Internet.
Un leak per PussyCash: camgirl a rischio
20 GB di dati, inclusi contenuti multimediali e documenti, liberamente accessibili da chiunque in possesso di una connessione Internet.

Arriva dai ricercatori di vpnMentor la notizia di un nuovo leak. Questa volta a finire in Rete sono le informazioni relative a PussyCash, network il cui nome ci sembra già di per sé piuttosto esplicativo per comprenderne la natura. Si tratta di un gruppo che gestisce diversi siti destinati a un pubblico adulto in cui ragazze (e ragazzi) si esibiscono dal vivo in atteggiamenti espliciti, invitando gli spettatori a mettere mano al portafogli. Insomma, le camgirl.

Online i dati delle modelle di PussyCash

Un po’ come accaduto nei mesi scorsi con VTS Media, il 3 gennaio è stato scovato un archivio con dimensioni pari a circa 19,95 GB contenente dati sensibili: nome, cognome, data di nascita, nazionalità, firma, indirizzo di residenza, stato civile, occupazione, orientamento sessuale, misure relative alla corporatura e documenti come passaporto, carta d’identità, patente o carte di credito. A questi si aggiungono contenuti multimediali, soprattutto foto e video. Sarebbero oltre 4.000 le modelle (e modelli) coinvolti, da tutto il mondo, anche dall’Italia stando a quanto leggiamo nel report.

Uno dei documenti inclusi nel leak di PussyCash

Non è difficile immaginare come nelle mani sbagliate i file potrebbero costituire un pericolo reale e concreto per le dirette interessate (e interessati), esponendole (ed esponendoli) alla potenziale azione di stalker o alla minaccia di estorsioni.

Il team di vpnMentor ha reso noto il leak a PussyCash non appena scoperto e il tutto è stato reso inaccessibile in data 9 gennaio, ma non vi è la certezza che nessuno ci abbia messo mano prima della rimozione. Era ospitato su un server Amazon localizzato negli Stati Uniti, più precisamente in Virginia.

ImLive, uno dei siti appartenenti al network, ha dichiarato di essere al lavoro per far luce su quanto accaduto e al fine di attuare le misure necessarie affinché il problema non si ripeta.

Fonte: vpnMentor
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Pubblicato il
17 gen 2020
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