Ogniqualvolta si manifesta una crisi, non importa di quale natura, è accompagnata da un’ondata di disinformazione che si palesa anche e soprattutto sotto forma di passaparola tra chat e bacheche dei social network. Poco cambia se con la finalità di un interesse diretto o solo per il gusto di alimentare una tensione già latente nell’opinione pubblica. È stato così per la pandemia, è così per la guerra in Ucraina. L’ultima fake news sulle conseguenze dell’invasione russa rimbalza tra contatti e gruppi di WhatsApp. Chiama in causa Putin e la sua presunta decisione di interrompere la fornitura di gas all’Europa entro la metà di aprile. A sbugiardarla la sempre attenta redazione di Bufale.net.
Tra il 12/14 aprile Putin chiuderà il gas all’Italia e siccome le turbine per produrre energia elettrica funzionano a gas non vi sarà neanche elettricità.
Occhio alla bufala WhatsApp su Putin e il gas
Il messaggio invita a fare scorta di acqua, candele, cibo e soldi contanti
, precisando che non è una notizia finta
. Il rischio è quello di scatenare il panico nella popolazione sulla base di informazioni false o non dimostrabili, con conseguenze anche potenzialmente molto gravi. Tutti ricordiamo i supermercati presi d’assalto all’inizio della crisi sanitaria, dopo la circolazione delle voci in merito a un eventuale stop della grande distribuzione.
La possibilità di un blocco alla fornitura del gas da parte della Russia è stata preso in considerazione. Ne ha scritto in modo approfondito il Corriere citando uno studio FEEM (Fondazione Eni Enrico Mattei) e le possibili contromisure adottate dal Governo, con razionamento delle risorse e blackout programmati nel peggiore degli scenari.
Secondo il parere Nomisma Energia, l’intero vecchio continente avrebbe a disposizione scorte sufficienti per resistere alcuni mesi in autonomia, poi dovrebbe prendere in considerazione tagli e ci si troverebbe effettivamente a dover fare i conti con quello che viene definito un cataclisma economico e sociale
. Insomma, il pericolo c’è, ma al momento senza gli elementi necessari per appiccicargli una data e diffonderlo come cosa certa.
L’Italia e l’Europa si stanno muovendo per ridurre via via la propria dipendenza dal canale russo. Lo stanno facendo sia diversificando le fonti di approvvigionamento nell’immediato sia con il piano REPowerEU di lungo termine che mette al centro le rinnovabili.
Proprio ieri abbiamo segnalato su queste pagine l’arrivo di una funzionalità per WhatsApp studiata per fermare le catene di sant’Antonio (o quantomeno limitarne la diffuzione) che spesso si fanno veicolo di disinformazione. La nuova bufala su Putin testimonia quanto sia necessaria.