Anche le VPN sono finite nel mirino della Russia. Non si tratta di una novità assoluta. Su queste pagine abbiamo già trattato la questione più volte, sottolineando come la posizione assunta da Mosca nei confronti di questi servizi sia quantomeno contraddittoria: da una parte ne ha imposto il blocco per la popolazione, dall’altra ne fa un massiccio uso a livello governativo. Torniamo a scriverne oggi per segnalare quella che può essere definita una nuova offensiva del Cremlino.
VPN nel mirino di Putin della Russia
La propaganda si attua anche attraverso il coinvolgimento di alcuni volti noti del panorama online russo. È il caso del popolare blogger Batya-Goda, che ha definito le Virtual Private Network il problema del 2022
, giustificando la propria uscita con il fatto che, attivandone una, niente funziona, le altre applicazioni si bloccano, la batteria si consuma in modo folle e l’accesso a Internet rallenta
, puntando poi l’attenzione sul fatto che quelle gratuite vendono i dati degli utenti. Su quest’ultimo punto potrebbe non aver torto fino in fondo, come abbiamo già avuto modo di spiegare in un articolo dedicato.
A rincarare la dose è Nikita Danyuk, membro del gruppo di consiglieri vicini a Putin. Questa una sua recente dichiarazione.
I dati che le VPN raccolgono non rimangono in Russia e possono finire nelle mani di chiunque, anche dei call center che attuano truffe, delle agenzie di spionaggio e così via.
La realtà dei fatti racconta che, dall’inizio della guerra in Ucraina in poi, i cittadini russi hanno fatto sempre più uso delle VPN per aggirare le forme di censura imposte da Mosca, per comunicare e per consultare le fonti di informazioni estere. Difficilmente le dichiarazioni provenienti dal Cremlino faranno cambiare idea alla popolazione che già beneficia delle loro potenzialità.
Tra le VPN premium, una delle migliori è senza dubbio quella di Proton, oggi in sconto del 50% scegliendo l’abbonamento biennale. A realizzarla è stato lo stesso team svizzero del CERN già noto per aver creato ProtonMail.