PwC, nota società di servizi professionali, ha firmato un accordo con OpenAI, l’azienda di intelligenza. L’accordo permetterà alla multinazionale di offrire ai propri clienti e dipendenti l’accesso a ChatGPT Enterprise, la versione business di ChatGPT ottimizzata per uso aziendale.
Prima di questo accordo, le aziende potevano accedere a ChatGPT Enterprise solo rivolgendosi direttamente ad OpenAI. Si tratta quindi della prima volta che la startup guidata da Sam Altman autorizza la “rivendita” dei suoi popolari prodotti ad un’altra società. Per OpenAI, che sta cercando modi per monetizzare la propria tecnologia, questo modello di partnership rappresenta una nuova opportunità di business.
Accesso agli strumenti più recenti di OpenAI
L’accordo con OpenAI permetterà a PwC di ampliare il proprio ecosistema tecnologico, integrando in modo più profondo l’intelligenza artificiale generativa di OpenAI nei sistemi e processi aziendali. L’obiettivo è accelerare l’impatto e i benefici derivanti dall’utilizzo dell’AI generativa in ambito business, contribuendo ad automatizzare processi, migliorare l’efficienza e generare nuove idee e soluzioni per i suoi clienti.
Grazie all’accordo, i dipendenti e i clienti statunitensi e britannici di PwC avranno accesso agli strumenti più recenti di OpenAI, tra cui GPT-4o annunciato di recente e nuove funzionalità incentrate su voce e immagini.
Secondo il Wall Street Journal, PwC distribuirà le licenze di ChatGPT Enterprise a più di 100.000 dipendenti, di cui 75.000 negli Stati Uniti e 26.000 nel Regno Unito. L’adozione di ChatGPT Enterprise da parte dei dipendenti PwC permetterà all’azienda di acquisire esperienza diretta su come l’intelligenza artificiale può trasformare il lavoro e i processi aziendali.
Questa competenza potrà poi essere messa a disposizione dei clienti, integrando le tradizionali attività di revisione contabile, fiscali e consulenza di PwC con un’ampia gamma di soluzioni basate sull’AI, sia per l’ottimizzazione di processi interni che per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
Il primo modello di rivendita per i prodotti di intelligenza artificiale di OpenAI
La scelta di OpenAI di consentire a un’altra azienda di vendere i propri prodotti di intelligenza artificiale è motivata dal fatto che la startup sta registrando perdite per centinaia di milioni di dollari a causa degli enormi costi computazionali legati allo sviluppo dell’AI generativa avanzata.
Per ridurre le perdite e iniziare a monetizzare la propria tecnologia, OpenAI sta dunque esplorando nuove strade come gli abbonamenti premium per utenti finali e appunto gli accordi di rivendita con aziende come PwC, in grado di rivendere prodotti AI ad un ampio bacino di clienti business.