Prosegue lo scontro tra Qualcomm e Arm. Dopo aver ottenuto la prima vittoria in tribunale, l’azienda californiana ha deciso di denunciare l’azienda di Cambridge presso tre autorità antitrust, ovvero la Commissione europea, la Federal Trade Commission negli Stati Uniti e la Fair Trade Commission della Corea del Sud.
Comportamento anticoncorrenziale
Secondo le informazioni ottenute da Bloomberg, Qualcomm ha incontrato in privato i funzionari delle autorità antitrust dei tre paesi, fornendo la documentazione che confermerebbe il comportamento anticoncorrenziale di Arm. Quest’ultima impedirebbe l’accesso alla sua tecnologia dopo aver operato in un mercato aperto negli ultimi 20 anni.
Qualcomm afferma che Arm rappresenta una minaccia per l’industria. Cerca di ostacolare l’uso delle licenze perché intende entrare direttamente nel mercato con i suoi chip. L’azienda di Cambridge ha respinto le accuse al mittente:
Arm rimane concentrata sull’innovazione, sulla promozione della concorrenza e sul rispetto dei diritti e degli obblighi contrattuali. Ogni accusa di condotta anticoncorrenziale non è altro che un disperato tentativo da parte di Qualcomm di sminuire i meriti ed espandere la disputa commerciale in corso tra le parti per il proprio vantaggio competitivo.
Le denunce presentate alle tre autorità antitrust sono la continuazione dello scontro legale in corso. A fine dicembre 2024, un tribunale ha stabilito che Qualcomm non ha violato l’accordo di licenza con Arm in seguito all’acquisizione di Nuvia. L’azienda californiana non deve quindi chiedere una nuova licenza.
Arm non revocherà le licenze a Qualcomm, ma chiederà un nuovo processo, in quanto la giuria non ha raggiunto un verdetto unanime al termine del primo grado. Prima verrà però fatto un tentativo di mediazione.