Qualcomm aveva vinto il primo “atto” contro la Commissione europea circa due anni fa. Stavolta il Tribunale generale ha confermato quasi totalmente la multa inflitta il 18 luglio 2019 per la vendita sottocosto dei chip 3G. È stato quindi respinto il ricorso presentato dall’azienda californiana.
Sconto di circa 3,3 milioni di euro
L’indagine nei confronti di Qualcomm è stata avviata dalla Commissione il 16 luglio 2015, dopo aver ricevuto (oltre 8 anni prima) una denuncia da Icera (successivamente acquisita da NVIDIA). La multa di 242.042.000 euro è stata inflitta il 18 luglio 2019 per abuso di posizione dominante nel mercato dei chip 3G.
Tra metà 2009 e metà 2011, Qualcomm ha venduto sottocosto i chip a Huawei e ZTE con l’obiettivo di eliminare il suo diretto concorrente (Icera). L’azienda californiana aveva presentato ricorso, chiedendo l’annullamento della decisione della Commissione e, in subordine, una riduzione della multa sulla base di 15 motivi, tra cui l’eccessiva durata dell’indagine.
Il Tribunale generale dell’Unione europea ha respinto 14 dei 15 motivi (PDF). L’unico motivo accolto è quello relativo al calcolo dell’importo della sanzione. La Commissione ha utilizzato una metodologia diversa dalle precedenti. La nuova sanzione ammonta a 238.732.659 euro. In pratica, Qualcomm ha ottenuto uno sconto di circa 3,3 milioni di euro.
L’azienda californiana può eventualmente presentare appello alla Corte di Giustizia dell’Unione europea entro due mesi e dieci giorni dalla data di notifica. Al momento non ci sono informazioni sulle intenzioni di Qualcomm.