Qualcomm continua ad attaccare Apple, ma stavolta la sfida esce dalle aule dei tribunali per arrivare sul grande palcoscenico della comunicazione .
Il chipmaker ha infatti approfittato dei nuovi prodotti della Mela, presentati ieri nell’ultimo keynote di Apple per sottolineare come una lista di caratteristiche siano arrivate prima su Android.
Il rapporto tra il chipmaker e Cupertino è ormai guerra aperta da qualche mese : lo scontro tra i due titani dell’hi-tech è iniziato in Corea, a gennaio, in maniera abbastanza inaspettata dopo anni di proficua collaborazione. Lì infatti il chipmaker è stato condannato per violazione della normativa sulla concorrenza e – sembra – su tale decisione avrebbe avuto una decisiva influenza Apple; a quanto pare proprio Cupertino ci sarebbe dietro anche all’indagine nei confronti della causa avviata sugli stessi argomenti negli Stati Uniti dalla Federal Trade Commission .
Secondo Cupertino il chipmaker avrebbe di fatto adottato pratiche di estorsione: insistendo per stringere accordi di licenza e pretendendo, forte della sua posizione dominante nel mercato dei chip, royalty anche su tecnologie “con cui non avevano niente a che fare” come quelle legate a innovazioni come Touch ID, display e fotocamere con la Mela; avrebbe poi chiesto royalty altissime per tutte le sue tecnologie legate a standard tecnologici e imposto accordi commerciali assicurando sconti su tali licenze in cambio della fornitura in via esclusiva dei suoi prodotti di punta, i chip. Qualcomm aveva respinto le accuse, accusandola a sua volta di non “impegnarsi in negoziazioni in buona fede per una licenza per i brevetti di Qualcomm essenziali per le tecnologie standard 3G e 4G” e contrattaccando sulla base di 6 brevetti legati alla tecnologia che aiuta ad estendere la durata delle batterie dei melafonini.
Ora, nell’intervento di Qualcomm sul suo post si legge invece che una serie di caratteristiche siano arrivate prima sui dispositivi Android che non su quelli di Cupertino: tra queste nomina le funzioni di carica veloce (Fast/Quick Charge), la doppia fotocamera, i sistemi di riconoscimento facciale o digitale, la realtà aumentate o la connessione Bluetooth 5.
Il tutto, naturalmente, grazie alla collaborazione con le tecnologie di Qualcomm che, dice, “hanno permesso alcune notevoli prime volte a livello mondiale per Android, alcune delle quali sono ancora esclusive” e sono alla base di così tante tecnologie ancora utilizzate negli smartphone Android e di altre piattaforme.
Certo, alcuni osservatori hanno puntato il dito contro la prontezza di alcune delle tecnologie nominate nei dispositivi citati, in alcuni casi neanche arrivate sul mercato ma solo presentate, mentre altri hanno fatto notare come la lunga lista di device Android sia comparata ad un solo nuovo dispositivo. In ogni caso Qualcomm ha cercato di ritagliarsi spazio e portare un po’ di luce su Android, proprio nei giorni in cui sotto i riflettori c’è posto per un solo dispositivo: iPhone X.
Claudio Tamburrino