Nonostante il ban degli USA che ancora pende sul capo di Huawei, il chipmaker statunitense conferma di aver ripreso a fornire componenti al colosso cinese. A comunicarlo Steve Mollenkopf, CEO di Qualcomm, durante un intervento andato in scena nella giornata di lunedì nel quartier generale di San Diego. Non è dato a sapere a quale tipologia di hardware si è fatto riferimento.
Qualcomm-Huawei: riprende la fornitura
Da Washington potrebbe dunque essere giunta l’autorizzazione per riprendere la vendita delle componenti da destinare ai prodotti e ai servizi di Huawei. Una possibilità prevista da quanto stabilito dal Dipartimento del Commercio d’oltreoceano. Le richieste ricevute, stando a quanto riportato dalla stampa americana, sarebbero oltre 130. Non è da escludere che si tratti di chipset da integrare in smartphone e altri prodotti legati al mercato mobile.
È noto come Huawei sia al lavoro ormai da tempo per fare tutto da sé, realizzando sia la componente software dei suoi prodotti (come dimostra il sistema operativo HarmonyOS) sia quella hardware (come nel caso dei processori Kirin e dei modem Balong). Ciò nonostante, solo nel 2018 ha versato nelle casse dei chipmaker statunitensi circa 11 miliardi di dollari attraverso contratti di fornitura sottoscritti con realtà come Qualcomm, Intel e Micron.
A metà agosto gli USA hanno concesso al gruppo di Shenzhen altri 90 giorni prima che il ban legato all’inclusione nella Entity List divenga definitivo.