Milano – La soglia psicologica della connessione mobile a 1 gigabit è stata varcata: lo hanno fatto assieme Qualcomm, Netgear, Ericsson e Telstar, in Australia. Ed è solo grazie alla collaborazione tra quattro player del settore – chi produce modem, chi hardware, chi infrastruttura di rete e infine un operatore – che è stato possibile arrivare a questo risultato : un esempio di quanto sarà necessario fare anche per arrivare al 5G, per il quale sono iniziate le prime sperimentazioni ufficiali.
Per iniziare, comunque, bisogna portare l’LTE all’estremo: Netgear ha piazzato il modem X16 di Qualcomm nel suo nuovo router mobile MR1100, che sfrutta in modo diverso l’aggregazione di bande e antenne multiple in configurazione MIMO per raggiungere la soglia annunciata di 1Gbit di velocità di connessione. Proprio come il 5G cambierà in modo significativo come viene gestito lo spettro assegnato , per raggiungere queste performance oggi si deve puntare molto su alcuni espedienti tecnici: in questo caso ci sono 3 bande in totale sfruttate, con 4×4 antenne su due di esse e 2×2 sulla terza, con una modulazione del segnale studiata apposta (256-QAM).
È bene specificare che si tratta di una tecnologia pronta per l’utilizzo da parte degli utenti: il modem Netgear sarà in vendita per i clienti dell’operatore australiano , anche se probabilmente la velocità massima non sarà sempre raggiungibile nelle aree più affollate e congestionate. I test condotti fin qui dicono che in media si raggiungono i 100 mega in upload e i 300 in download, con picchi di oltre 500 megabit. Per ora il modem X16 di Qualcomm è destinato , inoltre, a essere integrato presto anche nei SoC che il chipmaker statunitense produce per gli smartphone: nel 2017 anche i cellulari arriveranno alla velocità massima teorica da 1 gigabit, e agli operatori non resterà che adeguare le proprie reti di conseguenza.
È anche per questo che Ericsson è della partita: sono necessarie infrastrutture adeguate per supportare tutta questa banda (senza contare gli investimenti in backhauling, ovvero la rete dietro la rete: la parte in fibra o rame che sostiene il traffico delle antenne dei cellulari), e questa transizione verso l’LTE di nuova generazione (LTE-Advanced) costituisce un buon terreno di prova per il futuro aggiornamento alla tecnologia 5G.
In questa prospettiva, comunque, Qualcomm si sta portando avanti: non è ancora chiaro quale sarà la data esatta per il debutto commerciale del 5G , al momento ci sono alcuni paesi soprattutto in Asia che spingono per anticipare tutto al 2018 e altri che invece vorrebbero aspettare fino al 2020, ma tra due anni sarà comunque pronto un modem discreto capace di supportare la nuova generazione di connettività. Si chiamerà X50 e sarà messo alla prova coi primi test già alla fine del prossimo anno: sfrutterà lo stesso tipo di tecnologie di aggregazione e MIMO di cui abbiamo appena parlato per l’X16, anche se opererà su frequenze differenti e naturalmente farà un passo in più verso la massima velocità teorica di 5 gigabit del 5G.
Qualcomm sembra in grado di mantenere la leadership nel settore, con un buon vantaggio su tutta la concorrenza : questo si traduce di fatto nella necessità per tutti di fare affari con l’azienda statunitense, se vogliono offrire il massimo delle performance nei propri dispositivi, e forse sarà proprio la decisione di Qualcomm di fissare la scadenza 5G nel 2018 a decidere alla fine quale sarà il momento giusto nel quale la nuova tecnologia farà il suo debutto presso il grande pubblico.
Luca Annunziata