Con un’efficienza aumentata del 40% nello streaming, lo standard VVC annunciato all’inizio del mese da Fraunhofer HHI permetterà di compiere un significativo passo in avanti per quanto concerne i sistemi di compressione video. Tra le realtà impegnate su questo fronte c’è anche Qualcomm come testimonia l’annuncio di oggi a proposito dei progressi registrati dal chipmaker di San Diego.
H.266, VVC: Qualcomm e il futuro della codifica video
La società anticipa l’arrivo dei primi casi d’uso previsti per il 2021. Sarà allora che potremo toccare con mano quanto la tecnologia potrà migliorare l’esperienza offerta non solo nella trasmissione dei contenuti multimediali, ma anche nella comunicazione da remoto attraverso strumenti come Zoom, Meet e Teams ai quali tutti noi negli ultimi mesi abbiamo affidato le nostre sessioni di smart working o didattica a distanza. Versatile Video Coding, noto anche come H.266, guarda avanti con l’obiettivo di fornire il supporto a formati che vedremo solo in futuro come il 16K. Queste le parole di Marta Karczewicz, Vice President of Technology di Qualcomm Technologies.
Entro il 2022, l’82% del traffico internet sarà video. Nel nostro mondo connesso fatto di Netflix, chiamate Zoom e condivisione video, la video compressione è una tecnologia estremamente importante su cui gli utenti fanno affidamento in tutto il mondo,” ha affermato, Inc.
I passi in avanti saranno importanti rispetto a quanto visto con High Efficiency Video Coding (o H.265), standard approvato nel 2013 e tutt’oggi in uso su larga scala. Senza comprimessi in termini di qualità si arriverà a una forte riduzione del peso di ogni file da archiviare, elaborare o trasmettere. Così prosegue Karczewicz, candidata al riconoscimento alla carriera dell’European Inventor Award per il lavoro svolto nel campo della codifica video.
Il team di ingegneri di Qualcomm Technologies ha avuto un ruolo fondamentale nel completamento dello standard grazie al contributo della nostra tecnologia e della nostra impareggiabile esperienza tecnologica.