Qualcuno, a YouTube, pensa ai bambini

Qualcuno, a YouTube, pensa ai bambini

Il portale di video sharing ha annunciato uno sforzo rinnovato per proteggere i più piccoli, un mix di automazione e intervento umano pensato per evitare la comparsa di contenuti inadatti o la moderazione di quelli già online
Il portale di video sharing ha annunciato uno sforzo rinnovato per proteggere i più piccoli, un mix di automazione e intervento umano pensato per evitare la comparsa di contenuti inadatti o la moderazione di quelli già online

Anche il management di YouTube si è accorto di un trend preoccupante, sul network di condivisione video più popolare al mondo, vale a dire l’abuso da parte di soggetti senza scrupoli che provano a monetizzare contenuti apparentemente destinati ai minori ma che in realtà non lo sono affatto . Contro questi e altri abusi, Google/Alphabet dice ora di voler porre rimedio.

Tra gli obiettivi di YouTube – ancorché non dichiarati in pieno – ci sono gli orribili video generati algoritmicamente per lucrare sui personaggi e i prodotti tradizionalmente destinati all’infanzia, ma anche quei soggetti che sfruttano la sezione commenti per avvicinare i minori animati dalle peggiori intenzioni.

Il nuovo approccio di YouTube al problema dello “sfruttamento video” dell’infanzia prevede quindi un misto di novità per il monitoraggio automatico e un aumento nello sforzo della moderazione a opera di admin in carne e ossa , a partire da un rafforzamento nelle linee guida per stabilire la liceità dei contenuti presenti sul network.

L’azienda dice di aver recentemente eliminato 50 canali e rimosso migliaia di video inappropriati grazie alle nuove linee guida, così come ha eliminato la pubblicità – il vero motore del fenomeno – dai video contenenti personaggi di intrattenimento familiare impegnati in scene di violenza anche se con intenti satirici.

I moderatori – che ora sono cresciuti sensibilmente di numero – procederanno in maniera più “aggressiva” nella chiusura delle discussioni quando qualcuno posterà commenti di natura sessuale, mentre per il prossimo futuro il network lavorerà con gli esperti per identificare quei contenuti “borderline” appartenenti più all’intrattenimento adulto che a quello infantile.

Alfonso Maruccia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
24 nov 2017
Link copiato negli appunti