Roma – La comunità degli amighisti sta seguendo con una certa apprensione le sorti di MorphOS, sistema operativo per processori PowerPC ispirato ad AmigaOS e con questo parzialmente compatibile. Da qualche giorno, infatti, sulla home page del sito MorphOS.net quattro membri del team di sviluppo hanno minacciato di incrociare le braccia fino a che Genesi , la società che finanzia il progetto, non pagherà loro gli stipendi arretrati.
Stando al breve comunicato che appare sul sito, Genesi ha smesso di retribuire i quattro sviluppatori di MorphOS nel luglio del 2003 e, ad oggi, il debito nei loro confronti avrebbe raggiunto una somma complessiva di oltre 70.000 euro.
“(Genesi) ci disse che era solo un problema temporaneo e che le retribuzioni stavano arrivando”, si legge su MorphOS.net. “Una giustificazione ripetuta per mesi, mentre la gente continuava a lavorare. Loro hanno più volte detto di aver inviato i soldi, ma non è mai arrivato nulla”.
I programmatori hanno affermato perentori che la nuova versione di MorphOS non verrà completata fino a che Genesi non salderà l’intera somma a loro dovuta.
“Questo spiegherebbe il ritardo dell’uscita della versione 1.5 di MorphOS”, si legge su Ikir Sector , sito particolarmente attento ad Amiga e ai sistemi operativi alternativi.
Sentiti da Punto Informatico, i portavoce di Genesi Raquel Velasco e Bill Buck hanno ammesso che attualmente MorphOS non rappresenta una priorità per la loro azienda ma che tuttavia “si sta facendo il possibile perché il suo sviluppo possa continuare”. In particolare, come già affermato sul forum del sito MorphZone.org, Velasco e Buck hanno spiegato che il destino di MorphOS è attualmente legato a doppio filo a quello dell’hardware per cui è stato sviluppato, ovvero le schede madri Pegasus: hardware le cui vendite, evidentemente, non vanno così bene.
I due portavoce affermano che una possibile soluzione per espandere il mercato di MorphOS potrebbe essere quella di portare questo sistema operativo verso altre piattaforme, come ad esempio i Mac: un piano che, a loro dire, in passato ha però incontrato diverse resistenze. Hanno poi spiegato che alcuni degli sviluppatori che non sono stati pagati da Genesi hanno stipulato contratti con la filiale francese della società, ormai chiusa: sebbene non venga specificato se la società sia fallita, Velasco e Buck affermano che “gli ex impiegati verranno indennizzati dal sistema di previdenza sociale francese”.
“Al momento stiamo sviluppando un nuovo piano che ci porterà ad un futuro più stabile”, hanno scritto sul forum i due portavoce, aggiungendo poi che azioni come quelle portate avanti dai quattro sviluppatori “ribelli” “non aiutano a rendere il futuro più roseo”.
“Ci sono ancora numerosi sviluppatori che stanno ancora lavorando duramente su MorphOS – hanno tuttavia detto i rappresentanti di Genesi – e abbiamo visto più upload di nuovi software negli ultimi tre mesi che nell’arco di due anni”.
Nel caso peggiore, ossia che Genesi decidesse di abbandonare il progetto MorphOS, i fan di questo sistema operativo si augurano che la società ne rilasci il codice sorgente sul canale open source: in caso contrario, infatti, MorphOS potrebbe non avere più alcun futuro.
Il progetto MorphOS è stato voluto da Genesi con lo scopo di creare un sistema operativo ottimizzato per le proprie schede Pegasos, rivali di AmigaONE , e capace di far girare sia i programmi scritti per la piattaforma PowerPC sia buona parte delle vecchie applicazioni dell’Amiga originale: ciò è possibile grazie all’inclusione di un compilatore just-in-time per il codice del vecchio processore 68000 di Motorola.
Una recensione in italiano di MorphOS si trova sul sito AmigaPage.it .