Dall’abrogazione delle politiche sul clima all’annullamento delle linee guida sullo sviluppo sicuro dell’intelligenza artificiale. Donald Trump ha fatto molte promesse durante la sua campagna presidenziale. Sarà in grado di mantenerle?
Intelligenza artificiale, cosa cambierà dopo la vittoria di Donald Trump
Il governo di Joe Biden ha adottato norme molto rigide sull’AI. A settembre, infatti, gli Stati Uniti avevano siglato un accordo con OpenAI e Anthropic per garantire allo U.S. Artificial Intelligence Safety l’accesso anticipato ai modelli AI prima e dopo il rilascio, per garantirne la sicurezza. Lo Lo U.S. AI Safety Institute aveva anche il compito di fornire feedback sui potenziali miglioramenti, in stretta collaborazione con i partner dello U.K. AI Safety Institute.
I repubblicani hanno sempre sostenuto che queste misure fossero troppo stringenti e che potessero ostacolare l’innovazione. Donald Trump ha quindi promesso in campagna elettorale che avrebbe eliminato le misure adottate da Joe Biden “dal primo giorno“. E ha aggiunto: “Vieterò (alle aziende) di utilizzare l’AI per censurare la parola dei cittadini americani“.
Tuttavia, è rimasto relativamente vago su ciò che accadrà. Trump, infatti, pensa che l’intelligenza artificiale sia “molto pericolosa“, ma nonostante ne abbia consapevolezza, gli esperti dubitano che il suo governo intraprenda alcuna azione importante su questo tema, che non sembra essere una priorità.
Donald Trump allenterà i controlli sull’AI?
Trump ha promesso di abrogare l’ordine esecutivo del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden sull’AI, una linea guida rilasciata l’anno scorso per sviluppare la tecnologia in modo sicuro e responsabile. Ma cosa metterà al suo posto?…
Secondo Suresh Venkatasubramanian, professore alla Brown University, con le nuove norme sull’intelligenza artificiale l’attenzione si sposterà dalle regolamentazioni governative alle decisioni su base volontaria delle aziende tech. Cosa vuol dire? Che saranno le stesse aziende a decidere come rendere sicuri i loro sistemi AI, piuttosto che sottostare a regole imposte dall’alto. Chiaramente, questo approccio basato sull’autoregolamentazione lascia il tempo che trova, anche se onestamente è difficile pensare che basti per arginare i rischi dell’intelligenza artificiale.
Un altro esperto di AI, Roman Yampolskiy, è d’accordo con Trump sull’importanza di garantire la libertà di espressione e di evitare la censura tramite l’intelligenza artificiale, ma, a suo avviso, “eliminare le norme sulla formazione dei sistemi avanzati di AI è la cosa peggiore che possiamo fare per la sicurezza del popolo americano e del mondo“.
È convinzione di molti ricercatori che serva una pausa nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, pausa possibile solo con norme più severe.