Ci sono cambiamenti in corso nel mercato dei PC: da una parte vecchi form factor lasciano spazio ai nuovi, con i tablet convertibili che paiono decollare, dall’altra e forse anche di conseguenza cambiano pure i sistemi operativi che vanno per la maggiore. E così Acer prende una decisione importante: la sua offerta si arricchirà di Chrome OS e Android a spese di Windows, soprattutto per riuscire a tenere il passo della concorrenza in settori emergenti come quello del mobile.
Stando al Wall Street Journal , la domanda dei PC equipaggiati con Windows 8 prodotti da Acer non è stata stellare : quindi la decisione di far crescere anche prodotti alternativi è una ovvia conseguenza. Entro la fine dell’anno gli introiti provenienti da apparecchi ChromeOS (quindi Chromebook, che paiono promettere bene ) e Android dovranno, nelle speranze di Acer, superare la soglia psicologica del 10 per cento del fatturato , in virtù di un aumento di modelli disponibili. Per il 2014 addirittura il produttore taiwanese si spinge fino al 30 per cento del fatturato.
A Taipei deve tirare una brutta aria per Windows: quasi contemporaneamente, Asus ha annunciato che cesserà lo sviluppo di apparecchi che montino Windows RT (la versione di Windows 8 che gira su processori ARM), in virtù di citate “vendite deboli” (addirittura, senza dare numeri precisi, si parla di “perdite” nel secondo trimestre). Asus tuttavia non intende abbandonare il sistema operativo a piastrelle di Microsoft: il focus della produzione sarà su macchine Wintel, che accoppino cioè la imminente versione 8.1 del sistema operativo a processori Intel x86 più tradizionali.
Asus si spinge oltre e parla addirittura di “sensazione” diffusa in tutta l’industria per quanto riguarda la popolarità di Windows RT: già pochi giorni fa il suo CEO era stato piuttosto chiaro riguardo le speranze riposte dalla sua azienda su questa versione dell’OS, e ora alle parole sono seguiti i fatti. L’unica ancora non convinta del destino nefasto di RT pare essere rimasta Microsoft, che prova da tempo a convincere i suoi partner a continuare gli investimenti e che starebbe già lavorando a una seconda generazione di Surface questa volta in collaborazione con Nvidia .
La scelta del partner tecnologico è obbligata, visto che Intel non produce chip ARM. Al contempo Santa Clara crede molto nei suoi Atom, che pure equipaggiano alcuni tablet che montano già Windows 8, ma che ora hanno trovato un’altra incarnazione in una coppia di tablet pensati per l’istruzione ( un pallino di Intel ): uno da 7 e uno da 10 pollici, rispettivamente con Atom Z2420 e Z2460 e con a bordo Android 4.1 e 4.0, RAM da 1GB e software educativo sviluppato da Intel già a bordo .
L’ obiettivo è chiaramente costruire una piattaforma abbastanza economica ma al contempo efficiente per l’adozione da parte di scuole e studenti: per questi modelli Santa Clara non ha ancora comunicato prezzi e date di disponibilità.
Luca Annunziata