Quando i tweet derubano Sarkozy

Quando i tweet derubano Sarkozy

Gli account Twitter che facevano satira sul capo dell'Eliseo sono stati chiusi. Il mondo del web francese insorge. E Twitter ribadisce il rispetto delle regole
Gli account Twitter che facevano satira sul capo dell'Eliseo sono stati chiusi. Il mondo del web francese insorge. E Twitter ribadisce il rispetto delle regole

Il 15 febbraio il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha deciso di entrare nella mischia. Si è creato un account Twitter: @NicolasSarkozy . Una bella idea, dato che la campagna elettorale è ufficialmente iniziata e le elezioni di aprile e maggio sono ormai imminenti. L’account è per lo più gestito da un team del Presidente, anche se sembra che ci siano una manciata di tweet personali contrassegnati da “NS”. In appena cinque giorni l’account ha raccolto 90mila follower.

C’è un però. La mattina seguente è stato sospeso @_NicolasSarkozy , un account creato dal giornale Kaboul.fr nel settembre 2010 per fare satira sul Presidente. @_NicolasSarkozy non è l’unico. Altri tre account sono stati disabilitati nel giro di pochi giorni: @MaFranceForte , @ForteFrance e @SarkozyCaSuffit . Anche loro facevano parodie sull’Eliseo . I primi due prendevano chiaramente in giro lo slogan della campagna elettorale di Sarkozy, mentre il terzo si può tradurre come “Sarkozy, basta”.

Gli account sarebbero stati chiusi perché non permettevano una chiara distinzione tra la persona reale e il fake sul social network , creando così la possibilità di uno scambio d’identità. In sostanza, i nomi degli account facevano intendere che dietro quel nome ci fosse il vero capo dell’Eliseo.
In base al regolamento di Twitter sulla parodia e sulla satira, il nome utente non deve essere lo stesso della persona oggetto di satira per non ingannare o indurre in errore gli altri utenti. Sarebbe opportuno, pertanto, aggiungere al nome “non”, “falso” o “fan” e la bio dovrebbe specificare che la pagina è una parodia. Infine, Twitter consente a tutte le persone che si sentono lese o che sostengono di aver subito un furto d’identità di notificare l’accaduto attraverso un modulo e il social network valuterà il da farsi.

Subito dopo la disabilitazione di @_NicolasSarkozy , Twitter ha mandato un’email ai gestori dell’account in cui affermava di “credere fermamente nella libertà di espressione” e spiegava di aver dovuto sospendere l’utente perché violava “la nostra politica” in quanto non faceva parodia, ma rubava l’identità di un’altra persona. Tuttavia il social network rassicurava: “la sospensione è temporanea” e se rispetterà il regolamento, l’account verrà riattivato.

Kaboul.fr ha specificato che il suo account era puramente umoristico e non politico, fattore chiaramente percepibile dagli stessi tweet. Inoltre ha affermato che la regola che impone la distinzione tra fake e persona reale sarebbe nuova e lo dimostrerebbe il fatto che @_NicolasSarkozy aveva ormai un anno e mezzo di vita. Il sito ha bollato la disabilitazione come “un’incredibile censura politica”.

Internet Sans Frontières , un’associazione che difende e promuove la libertà di espressione su Internet, si è detta “preoccupata” e ha parlato di “censura politica operata da Twitter a 62 giorni dalle elezioni presidenziali francesi”. La selezione fatta dal social network su ciò che è parodia e ciò che non lo è viene definita da Internet Sans Frontières “arbitraria” e la disabilitazione degli account avrebbe creato un “preoccupante precedente” per la libertà di espressione.

Un dipendente di Sarkozy, contattato da Le Monde , ha ammesso di aver chiesto a Twitter la chiusura degli account per furto d’identità: “Avrebbero confuso tutti quegli utenti che cercano di seguire Nicolas Sarkozy su Twitter”. Tuttavia l’intervistato ha specificato che l’Eliseo ha chiesto la disabilitazione solo di quegli account che si chiamano come il presidente e non di chi utilizza il suo slogan elettorale o di chi fa satira. Chi ha dunque segnalato @MaFranceForte , @ForteFrance e @SarkozyCaSuffit ?

Dopo qualche giorno è arrivata la risposta di Twitter. Senza parlare direttamente della controversia, il social network afferma che le sospensioni degli account sono state necessarie perché non rispettavano il regolamento . “Twitter è parte integrante della politica in tutto il mondo. Comprendiamo la necessità di un dialogo in tempo reale tra politici e cittadini su questioni chiave e non vogliamo ostacolare questo processo – ha dichiarato Rachael Horwitz, portavoce del social network – Tuttavia è necessario proteggere gli utenti assicurando il rispetto delle nostre regole”.
Twitter ha specificato che l’utente può chiedere in qualsiasi momento l’annullamento della disabilitazione dell’account, concedendo così “una seconda possibilità per seguire il regolamento”.
E Kaboul.fr non se l’è fatto ripetere due volte. @_NicolasSarkozy è tornato in azione con un nuovo nome utente: @NicoSarko_Fake .

Gabriella Tesoro

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Pubblicato il
23 feb 2012
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