Roma – I prodotti di intrattenimento per telefoni cellulari vengono realizzati principalmente per due fattori, il primo dei quali è senza dubbio economico e commerciale: il telefono cellulare è con ogni probabilità la tecnologia con la maggiore penetrazione di mercato. Allo stesso tempo, numerosi designer e ricercatori in game studies hanno scelto di accettare le limitazioni tecnologiche delle piattaforme mobili per poterne sfruttare i potenziali espressivi derivanti dalla loro grande diffusione e dalla sicurezza con cui vengono utilizzati anche da utenti non molto competenti dal punto di vista informatico.
La strada che sembra più promettente per lo sviluppo di applicazioni per cellulari che siano espressive dal punto di vista ludologico è quella del pervasive entertainment – un tipo di intrattenimento che usa il telefono per connettere gli utenti/giocatori con altri elementi che siano fisicamente presenti nel mondo reale. In altre parole, l’idea forte alla base del pervasive entertainment è quella di superare le limitazioni che derivano dai pochi contenuti che è possibile caricare in anticipo dentro un piccolo gioco per cellulari utilizzando elementi che, poiché esistono già nel mondo reale esterno del software, non devono essere contenuti al suo interno.
Come esempi di pervasive entertainment presenterò un gioco, Insectopia, e un’applicazione, LocoBlog, entrambi dimostrati nei giorni scorsi a Salisburgo alla International Conference on Advances in Computer Entertainment .
Insectopia è un prodotto già giocabile – è possibile scaricarne gratuitamente una beta version – sviluppato dall’Interactive Institude, dall’Università di Göteborg e dal Hypermedia Laboratory. Il concetto che sta alla base di Insectopia mostra efficacemente le potenzialità del pervasive gaming : il giocatore interpreta un collezionista di insetti e deve gestire e abbellire la propria raccolta.
Ciò che rende questo gioco fuori dal comune è che la cattura degli insetti non viene messa in scena dentro al videogioco, non si tratta di videogame tipo Super Mario in cui l’avatar del giocatore rincorre delle prede per catturarle. Al contrario, la ricerca e la cattura degli insetti avviene nel mondo reale: quando il giocatore sceglie di iniziare una sessione di “caccia”, Insectopia attiva la funzione bluetooth del cellulare e inizia a sondare le vicinanze alla ricerca di altri dispositivi dotati della medesima tecnologia. Ogni trasmettitore bluetooth è individuabile da un codice, simile al MAC address di una scheda di rete, che lo identifica univocamente. Insectopia assegna un tipo di insetto a diversi insiemi di identificativi bluetooth e mostra al giocatore quali prede sono nei paraggi. Ogni insetto nella collezione “muore” dopo una settimana e, per mantenerlo nella propria collezione, il giocatore deve ricatturarlo: ciò significa cercare nuovamente il medesimo trasmettitore bluetooth che era stato trovato una settimana prima.
I commenti che gli sviluppatori di Insectopia hanno ricevuto dai primi beta tester sono stati positivi su diversi livelli. Oltre ad apprezzare il fatto che questo tipo di gioco è piacevole tanto se si è dei giocatori assidui, sempre alla ricerca di nuovi “insetti”, quanto se si preferisce giocare sporadicamente, attivando la funzione di ricerca solo quando si ha un noioso momento libero. Le interviste condotte dai progettisti di Insectopia mostrano come una notevole percentuale dei giocatori racconti di essersi divertito a cercare insetti in luoghi in cui altrimenti non sarebbe andato, per esempio stazioni ferroviarie, biblioteche, centri commerciali ma anche negozi di fotografi che usano trasmettitori bluetooth per stampare fotografie memorizzate su telefoni cellulari.
L’altro esempio notevole di pervasive entertainment presentato all’ ACE2007 è LocoBlog , un’applicazione che può essere eseguita sui telefoni cellulari che possono interfacciarsi con un ricevitore GPS o che l’hanno integrato al loro interno. LocoBlog, la cui beta version può essere scaricata all’indirizzo www.locoblog.com , integra le funzionalità di Google Maps e quelle di Flickr, permettendo agli utenti di creare dei diari di viaggio in cui ciascuna foto o ciascun testo è associato alle coordinate geografiche del luogo in cui lo si è scritto. Le entries pubbliche del LocoBlog vengono proiettate su una mappa generata usando le API di Google Maps, creando una rappresentazione degli spostamenti dell’utente che può essere consultata sul sito di LocoBlog.
Entrambi questi software sono applicazioni ancora poco avanzate, ma che mostrano quelle che potranno essere in futuro le reciproche influenze tra il mobile entertainment e il contesto fisico nel quale viene fruito, verso una sovrapposizione sempre maggiore tra il mondo reale e quello videoludico.
Gabriele Ferri
G. Ferri, semiotico dell’interazione, è co-fondatore di Studio Semioticamente
I precedenti interventi di G.F. sono disponibili a questo indirizzo