Chissà cosa avranno pensato quelli, tra i 1.400 dipendenti di Microsoft licenziati nelle scorse settimane, che si erano visti accreditare una buona uscita superiore a quella spettante . Magari avranno immaginato che l’azienda volesse farsi perdonare per la scelta dolorosa di fare a meno di loro. E chissà cosa avranno pensato quando si sono visti recapitare a casa una lettera che chiedeva, invero con cortesia ma fermamente, di restituire quei soldi.
“Un errore dovuto ad una disattenzione amministrativa ha causato un computo eccessivo nella liquidazione pagata da Microsoft – si legge nella lettera, pubblicata da TechCrunch – Vi chiediamo quindi di restituire la differenza e ci scusiamo sinceramente per ogni inconveniente causato”. Seguono le istruzioni su come effettuare il rimborso , via assegno o contanti.
La notizia è stata confermata dall’azienda di Redmond, che tuttavia non ha voluto per il momento commentarla, e ha fatto in breve il giro della Rete: diversi ormai ex-dipendenti di BigM hanno ricevuto la missiva nella quale venivano informati che, a causa di un errore, avevano ricevuto un’ultima busta paga un po’ troppo grassa. Niente di male, magari l’avranno anche gradito: ma ora questi soldi vanno restituiti a Microsoft “entro 14 giorni”, onde evitare spiacevoli conseguenze.
Nessuna minaccia, sia chiaro: semplicemente, chi non dovesse provvedere a restituire la somma attribuitagli per sbaglio potrebbe avere problemi in futuro per la denuncia dei redditi . Occorrerà effettuare una serie di operazioni sul piano amministrativo per far ottenere ai malcapitati una deduzione fiscale su questi introiti che restituiranno. A quanto pare, non sarebbero soli in questa vicenda: per qualcuno che ha preso troppo c’è anche qualcun altro che ha preso troppo poco . Anche per loro sarebbero in arrivo lettere che spiegano tutto, comprese le modalità per ricevere quanto è ancora dovuto.
In Rete si sprecano i commenti sarcastici, anche un po’ cattivelli , su quanto accaduto. Di certo non si tratta di una notizia particolarmente utile alle PR di BigM, che pure stavano lavorando per promuovere un interessante progetto di valorizzazione della forza lavoro USA : attraverso il programma Elevate America , l’azienda di Redmond offrirà contenuti gratuiti o “a basso costo” per consentire al pubblico di sviluppare le proprie competenze sul piano tecnologico. Una risorsa ritenuta importante per consentire il reinserimento dei 3,6 milioni di lavoratori che hanno già perso la propria occupazione a causa della crisi.