Quello che tutte le emittenti televisive temevano, forse sta per accadere. Se il nuovo medium riuscisse ad uccidere il vecchio, come non è mai accaduto? In base ad una ricerca , svolta su un campione rappresentativo di 2mila persone tra i 12 e i 64 anni che guardano video online, la maggioranza relativa (43 per cento) guarderebbe principalmente video prodotti da comuni cittadini e, dunque, non contenuti professionali.
Ma il dato importante sarebbe un altro. La ricerca, svolta da Magid Associates con l’ausilio di Metacafe, infatti, evidenza come il 20 per cento degli intervistati preferirebbe i video online e, di conseguenza, guarderebbe meno TV.
Un dato che potrebbe rivelarsi una minaccia per le reti televisive, poiché se da un lato l’80 per cento di questa audience continua a preferire la TV ai video online, dall’altra il fatto che il rimanente 20 per cento li consideri una alternativa all’ormai vecchio mass media forse basta a farle preoccupare. Va sottolineato, inoltre, che di questo 20 per cento fanno principalmente parte gli uomini dai 12 ai 34 anni.
Un piccolo gruppo che, se allargato all’intera popolazione statunitense, corrisponderebbe al 14 per cento del totale: un dato ritenuto significativo da chi ha svolto la ricerca.
I risultati di Magid Associates, però, sono nettamente contrastanti rispetto a quelli di altre indagini statistiche. Ad esempio, quella fatta da Nielsen , dove si affermava che il 99 per cento dei video guardati da utenti statunitensi sono forniti dalla TV e non dalla Rete. Una differenza probabilmente legata a diverse scelte statistiche, tanto più che, a quanto pare, l’indagine Magid sarebbe più particolareggiata rispetto all’altra.
Oltre ai dati già riportati, inoltre, è senz’altro rilevante che il 37 per cento di chi guarda video brevi online (come trailer o video musicali) ritenga tali video un modo migliore per spendere il proprio tempo libero rispetto agli show televisivi. E sarebbero proprio le clip brevi a dominare su tutte le altre, con oltre il 42 per cento delle preferenze degli intervistati per YouTube.
Altro risultato interessante è che il 53 per cento degli intervistati guarda video online almeno una volta al mese: il che porterebbe Magid alla conclusione che essi abbiano raggiunto, finalmente, un vero sviluppo di massa.
Federica Ricca