Roma – Caro PI, grazie per le ottime informazioni che date e che mi leggo tutte le mattine, questa volta volevo darne una io, o almeno segnalarvi una cosa che mi è successa con una newsletter di spammer. Mio malgrado, questi signori da tempo mi scrivono un messaggio ogni tanto con proposte commerciali per le quali non nutro alcun genere di interesse.
Poiché i messaggi non sono così frequenti, fin qui li ho cancellati con lo stesso gesto e immediatezza con cui tutte le mattine getto decine di email contenenti virus o altro spam. Ormai li riconosco ad occhio ed è un’operazione che, nonostante l’aumento di questi messaggi di cui ha parlato PI, mi richiede tutto sommato pochi minuti. E ho quindi evitato di denunciarli.
Ora ho deciso di scrivervi perché questo weekend è successa una cosa che ha dell’incredibile. Ad un numero di questa newsletter, dal titolo “offertissime”, qualcuno, tra coloro che come me la ricevono, ha risposto con un proprio messaggio segnalando ai gestori che quello ricevuto è spam vietato dalla legge. Quello che è assurdo è che a me, come a tutti gli altri iscritti volenti o nolenti a quell’indirizzario, è capitato di ricevere l’email di protesta.
Quello che è successo è che da quel momento in poi anche altri hanno iniziato a rispondere alla newsletter, che inoltrava a tutti gli iscritti (come succede nelle mailing list settoriali per intenderci) i messaggi scritti da ciascuno. Per cui da quella newsletter invece di un messaggio ogni tanto hanno cominciato ad arrivare le email arrabbiate, persino colorite, di alcuni iscritti.
Di fronte a questo bailamme, che si è trasformato in un caos conclusosi solo dopo due giorni, immagino per chiusura del server che teneva su il tutto, i gestori della newsletter spammatoria non hanno trovato niente di meglio che affermare che un virus aveva provocato l’invio dei messaggi spammatori. Una palla colossale e inconsistente.
Non si sono ovviamente presi la briga di spiegare che invece noi tutti ricevavamo loro messaggi di spam, per cui alla loro dichiarazione sui virus sono seguite altre email arrabbiate di altri recettori incolpevoli dello spam. Né ovviamente hanno affrontato l’incapacità tecnica che evidentemente condiziona i loro sistemi di invio.
Spero davvero, caro PI, che non sentirò mai più nulla da loro. In caso contrario, essendo italiani ed identificabili, provvederò certo ad una denuncia a questo punto.
Stelvio N. (Milano)
Ciao Stelvio
non è infrequente che qualche newsletter gestita con non troppa accortezza si trasformi in un generatore di messaggi tra gli iscritti, tradendo così la sua natura e il suo senso e dando luogo a non poche arrabbiature. Che questo accada con una newsletter spammatoria, però, è davvero intollerabile e dubito che tutte le vittime di quello spam saranno “comprensive” come hai voluto essere tu.
A presto, Lamberto Assenti