Lo raccontano i “grandi elettori” che in questi giorni stanno passando davanti ai microfoni dei cronisti tra una votazione e l’altra per la scelta del Presidente della Repubblica: gran parte delle trattative si sta facendo in questo momento in “circoli carbonari” (così come spiegato da un’iperbole usata dall’on. Emma Bonino) e da messaggi WhatsApp notturni che dettano la linea ai rappresentanti delle varie sigle parlamentari. WhatsApp (o Telegram o quale altro) è dunque protagonista assoluto di questi giorni ad alta tensione, ma soltanto oggi sembra essere entrato direttamente in scena proprio durante lo spoglio.
Ad un certo punto della lettura dei voti, infatti, le operazioni si sono fermate con un certo imbarazzo da parte dei presenti. Gli addetti allo spoglio, infatti, si son trovati impossibilitati a proseguire nelle operazioni perché uno degli anelli di passaggio si è interrotto. Il motivo? Un messaggio da mandare.
Lo spoglio si è fermato
Le schede vengono lette in favor di telecamera: i primi addetti le aprono e le verificano, le passano al Presidente della Camera (Roberto Fico), il quale le passa al Presidente del Senato (Maria Elisabetta Casellati), la quale le passa agli addetti che computano il voto. Proprio la Casellati in quel momento era al centro della scena poiché candidata dal centrodestra alla massima carica dello Stato. Mentre le schede passavano di mano, l’on. Casellati ha impugnato il proprio smartphone e ha iniziato a scrivere un messaggio. Operazione, però, impossibile: l’on. Fico ha continuato a incalzare le operazioni passando le schede e l’on. Casellati si è ritrovata con una mano sola e gli occhi altrove a tentare di portare avanti entrambe le cose: il messaggio e lo spoglio.
Ad un certo punto l’intera procedura si è interrotta e la necessità di inviare subito il messaggio ha avuto la meglio:
Sono stati alcuni secondi di imbarazzo: le telecamere hanno immortalato le mani tese dei funzionari in attesa delle schede mentre l’on. Casellati inviava il proprio messaggio non senza qualche difficoltà. Silenzio in aula. Un commento sull’andamento della votazione (a quel punto verso il finale, senza che la Casellati potesse ormai raggiungere i fatidici 505 voti), forse, o sulle dichiarazioni da rilasciare a votazione terminata.
Succede anche questo, insomma, in queste giornate tese di messaggi, voti e strategia. Superata l’impasse, lo spoglio è infine proseguito con le ultime schede da scrutinare. Segue la sanificazione delle superfici, in attesa di una nuova chiama con cui si arriverà all’ennesima votazione dopo la nuova fumata nera. Si torna tutti su WhatsApp, in cerca di voti, in cerca di una soluzione. Carbonara o meno che sia.