Anche Intel non ha intenzione di perdere il treno in partenza del quantum computing e continua a investire risorse per garantirsi un posto da protagonista nel mercato che promette di esplodere, anche se forse non in un futuro immediato. L’ennesima dimostrazione è arrivata oggi con l’annuncio di Horse Ridge, una componente realizzata in partnership con l’olandese QuTech.
Intel Horse Ridge per il quantum computing
Non si tratta di un’unità dedita al calcolo, bensì di un cryogenic control chip il cui obiettivo è quello di consentire la realizzazione di computer quantistici più piccoli, veloci e con un migliore sistema di raffreddamento. Si basa sul processo FinFET Low Power a 22 nm e include quattro canali per il controllo di 128 qubit, oltre il doppio rispetto ai 49 qubit di Tangle Lake presentato a inizio 2018.
Più che in potenza bruta, Horse Ridge promette passi in avanti sul fronte del design: saranno necessarie strutture meno complesse e sarà ridotto il numero di errori generati in conseguenza alla gestione di numerosi qubit a diverse frequenze. I calcolatori potranno inoltre operare a temperature più elevate rispetto a quelle attuali (-272° C).
Ad ogni modo le prime applicazioni concrete del quantum computing, in grado di mantenere promesse che al momento possono ancora essere etichettate come utopiche, non sono dietro l’angolo. Secondo le previsioni formulate dalla stessa Intel nel 2018 serviranno almeno altri cinque-sette anni. Quanto annunciato oggi non può dunque essere interpretato come un punto d’arrivo o un traguardo raggiunto, ma come un ennesimo step verso l’obiettivo. Tra le altre realtà impegnate su questo fronte anche IBM, Microsoft e Alphabet.