Roma – Dopo alcune settimane di sostanziale silenzio mediatico intorno a quello che sembra essere diventato uno dei tormentoni che hanno accompagnato l’ascesa alla Casa Bianca di Barack Obama, ovvero la vicenda del Blackberry del presidente, secondo alcune fonti vicine alla National Security Agency i lavori di messa in sicurezza dell’ambito dispositivo personale sarebbero in fase di ultimazione. Presto il Blackberry potrà tornare nelle mani di Barack e, con tutta probabilità, della consorte Michelle: il tutto per garantire la completa inviolabilità delle comunicazioni presidenziali.
Stando a quanto dichiarato da NSA, il lavoro necessario sul software del dispositivo è quasi ultimato. Nonostante ciò, le previsioni più rosee indicano in almeno due i mesi necessari per consegnare il prodotto finito. Differentemente dalle aspettative, non sembrerebbe essere il fido Blackberry Bold il dispositivo destinato a finire nelle tasche presidenziali: secondo molti la scelta ricadrà su un Blackberry 8830 o il successore Curve. Accantonato il Bold quindi, la scelta del dispositivo rimane sempre focalizzata su un modello che abbia una full QWERTY integrata, per offrire un approccio più intuitivo in fase di scrittura.
Per garantire la sicurezza è stato installato sul dispositivo un software di decodifica chiamato SecureVoice sviluppato da Genesis Key in collaborazione con RIM, per garantire piena compatibilità con l’OS sviluppato dall’azienda canadese. Grazie a SecureVoice, Obama potrà utilizzare il dispositivo anche per inviare email e per navigare, godendo della sicurezza fornita dalla classificazione Top Secret, la massima nella scala disegnata da NSA. Il tutto dovrebbe avvenire entro l’inizio della stagione estiva: “Stiamo per riconsegnare al Presidente il suo Blackberry” ha dichiarato Steven Garrett, dirigente dell’azienda incaricata di sviluppare il software.
Al momento i vari dispositivi su cui è stato sviluppato SecurVoice sono sottoposti ad estenuanti test: “Visti le recenti minacce ricevute soprattutto in chiave di cybersicurezza è fondamentale che il dispositivo affidato al presidente sia completamente sicuro” spiega Gary S. Elliott, specialista in minacce cyber. Com’è prevedibile, gli organi dietro all’intera operazione tendono a non rilasciare molte informazioni sulla vicenda, dal momento che meno cose si sanno in giro, meglio è. Nonostante ciò, appare chiaro che un prezzo da pagare affinché Obama possa utilizzare il dispositivo deve pur esserci: il Blackberry sarà abilitato a comunicare solo ed esclusivamente con altri dispositivi dotati degli stessi standard di sicurezza. Ciò fa pensare che un secondo dispositivo verrà affidato alla first lady, mentre altri esemplari potrebbero essere affidati ai collaboratori più stretti dell’entourage presidenziale.
In linea di massima, i dispositivi abilitati a conferire con il Blackberry di Obama saranno limitati, dal momento che su di loro sarà imposto una rigida sorveglianza, sia a livello fisico che telematico. A rafforzare tale idea sono utili anche le dichiarazioni di Kevin Mitnick, il social engineer più famoso di tutti i tempi che ha di recente ipotizzato una strategia utile, a suo dire, per arrivare a metter mano all’indirizzo email utilizzato da Obama sullo smartphone. In attesa del dispositivo finale, secondo quanto dichiarato dal Washington Times, Obama continuerà a dividersi tra il Sectera Edge e il “vecchio” Blackberry, che necessita di essere collegato al dispositivo certificato da NSA per poter essere utilizzato in tutta sicurezza.
Vincenzo Gentile