Un messaggio nascosto dentro un altro messaggio. Più in particolare tra le pieghe di una conversazione telefonica via VoIP. È quanto sostengono di essere riusciti a realizzare due ricercatori polacchi, Krzysztof Szczypiorski e Wojciech Mazurczyk, che sfruttando il principio della steganografia affermano di essere in grado di trasmettere informazioni riservate sfruttando le chiacchiere che passano su Internet.
La steganografia è una tecnica usata per nascondere un messaggio all’interno di un altro tipo di informazione. Come spiega il New Scientist , si può ad esempio inserire una stringa di bit dentro un filmato, alterandone impercettibilmente la luminosità: chi non è al corrente della modifica non si accorgerà neppure della variazione, mentre chi conosce il trucco potrà individuare e decodificare il messaggio nascosto .
Lo stesso principio può essere applicato in qualsiasi campo. Nel film Contact di Robert Zemeckis ( 1997 ), con un approccio simile gli extraterrestri nascondono un messaggio in un video delle Olimpiadi del 1938, ma nulla vieta di applicare la steganografia a messaggi scritti o audio.
In quest’ultimo caso, Szczypiorski e Mazurczyk hanno pensato anche di sfruttare per questo scopo il protocollo UDP ( User Datagram Protocol ) impiegato dal VoIP. Una delle peculiarità di questo sistema di comunicazione è che, nel caso un pacchetto contenente delle informazioni vada perduto , l’algoritmo che sovrintende al suo funzionamento tenta di ricostruire la conversazione facendone a meno.
A farne le spese è la qualità del parlato: più pacchetti vanno perduti, più scadente sarà il risultato. Nascondendo in alcuni pacchetti il messaggio e facendoli apparire come pacchetti andati persi, i due ricercatori sostengono di essere in grado di sfruttare la comunicazione steganografica con qualsiasi applicazione simil-Skype .
Il problema, al momento, sembra essere l’ottimizzazione del sistema: il decadimento della qualità nella conversazione quando c’è un messaggio nascosto è troppo evidente e dunque chiunque potrebbe accorgersi che c’è qualcosa che non quadra.
Luca Annunziata