Quelli che il 29 febbraio

Quelli che il 29 febbraio

Un modo per riciclare per due mesi i laboratori antiBaco 2000 è quello di pensare alla prossima data critica, il 29 febbraio. Perché quest'anno è un bisestile "centenario"
Un modo per riciclare per due mesi i laboratori antiBaco 2000 è quello di pensare alla prossima data critica, il 29 febbraio. Perché quest'anno è un bisestile "centenario"


Washington (USA) – La cosa non sembra agitare gli animi come fece il millennium bug prima di Capodanno ma se ne parla sempre di più adesso che il Baco ha colpito, anche se di striscio. Il 29 febbraio, infatti, c’è chi teme un nuovo problema informatico, perché non tutti i computer potrebbero essere sufficientemente “intelligenti” da calcolare la datazione bisestile anziché balzare direttamente al primo marzo. E c’è chi teme che i computer che non ce la faranno siano molti.

Secondo Associated Press una qualche preoccupazione è giustificata per la particolarità del 29 febbraio 2000. Questo anno infatti non è un bisestile qualunque. Poiché è necessario recuperare in datazione l’intera quantità di tempo non inclusa nei 365 giorni dell’anno tradizionale, ogni quattro anni si aggiunge un giorno a febbraio. Questo non basta però a coprire undici minuti di troppo, cosa che quindi si fa aggiungendo un giorno di febbraio agli anni contrassegnati dal “doppio zero”, come il 2000, se divisibili per 400. Il 2100, quindi, o il 1900 non sono quindi interessati da questa “aggiunta”, il 2000 sì.

Follie? No. Stando al vicepresidente dell’IT delle Poste americane, Rick Weirich, intervistato proprio da AP, il febbraio di quest’anno “è un’eccezione nell’eccezione”. E non è detto, sostiene Weirich (ma anche altri esperti sono d’accordo) che tutti i sistemi siano stati programmati in modo sufficientemente approfondito per calcolare questa straordinarietà.

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Pubblicato il
4 gen 2000
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