Nel pieno della pluriennale querelle tra le autorità dell’Unione Europea e Microsoft in merito alla documentazione tecnica dei protocolli di Windows, arriva la notizia secondo cui Quest Software ha chiesto e ottenuto da Microsoft la licenza per l’accesso ai protocolli di Windows Server.
Lo spiega la stessa Quest in un comunicato in cui si fregia di essere il primo aderente a WSPP , sigla che sta per Microsoft Work Group Server Protocol Program , il programma di licensing nato su richiesta delle autorità europee dopo la sentenza antitrust contro il big di Redmond.
Secondo Quest, la nuova licenza le consentirà di “sviluppare innovative soluzioni software e incorporare i protocolli di Microsoft, che consentiranno ai clienti di espandere la possibilità di integrare i sistemi di autenticazione Unix, Linux e Java nell’ambito di Active Directory, più di quanto accada oggi”. Grazie a questo accordo – ha dichiarato il presidente di Quest, Doug Darn – “Quest è posizionata come non mai per implementare soluzioni davvero interoperabili per i clienti, soluzioni che non richiedono loro di supportare e mantenere ambienti di tecnologie diversi tra loro e processi ridondanti”.
Tutti contenti quindi? Ad essere soddisfatta dell’annuncio è in primo luogo proprio Microsoft: solo pochi giorni fa le autorità antitrust dell’Unione Europea hanno avvertito l’azienda che se quei protocolli non verranno documentati in modo più approfondito e se le licenze d’accesso a quei documenti non saranno rese più economiche, allora nuove multe potrebbero piovere sulla softwarehouse. L’annuncio di Quest sembra star lì a rispondere alle minacce perplessità di Bruxelles, che sarebbero evidentemente mal riposte.
“Questo accordo – ha poi dichiarato il vicepresidente Microsoft Bob Muglia – rappresenta una pietra miliare per il WSPP e dimostra la spinta dell’industria di oggi sull’interoperabilità delle piattaforme”.