Anche Quora mostra il fianco a un attacco. Scoperto nella giornata di venerdì, ha portato alla sottrazione delle informazioni riguardanti circa 100 milioni di utenti. La conferma arriva dalla piattaforma stessa, mediante un post condiviso sulle pagine del blog ufficiale in cui si cerca di far luce sull’accaduto. Si parla di un “accesso non autorizzato” compiuto da un non meglio precisato soggetto “malevolo di terze parti”.
Quora, le informazioni rubate
Le modalità dell’operazione non sono ancora state del tutto chiarite, anche se la natura del problema sembra identificata. L’evento è oggetto di un’indagine interna condotta in collaborazione con un team indipendente di esperti al fine di identificarne i responsabili. Quora afferma inoltre di aver reso noto l’accaduto alle autorità competenti. L’intervento fa luce sulla tipologia dei dati rubati: nome, indirizzo email, password (in forma cifrata), informazioni importate da network connessi all’account, contenuti pubblici come domande, risposte o commenti e altri di natura privata come risposte fornite agli utenti e messaggi diretti.
La grande maggioranza dei contenuti interessati era già accessibile pubblicamente su Quora, ma la compromissione di account e altre informazioni private è seria.
Cosa fare
La piattaforma afferma di essersi già attivata per inviare una notifica a tutti coloro interessati, così da metterli a conoscenza dell’attacco. Inoltre, per gli account compromessi è stato effettuato un logout forzato che rende necessaria la modifica della password per eseguire nuovamente l’autenticazione. Maggiori informazioni sull’attacco e le risposte alle domande più frequenti possono essere consultate sulle pagine del supporto ufficiale.
È nostro compito assicurarci che una cosa simile non accada e abbiamo fallito nel soddisfare questa responsabilità. Riconosciamo che per mantenere la fiducia degli utenti dobbiamo lavorare sodo affinché non si ripeta.
Lanciato nel 2009 da due ex dipendenti Facebook (Adam D’Angelo e Charlie Cheever), Quora è un servizio a cui rivolgersi per porre alla sua community una qualsiasi domanda, al fine di ottenere una risposta. I quesiti sono organizzati all’interno del suo vasto archivio in base alla categoria e all’argomento trattato. Un luogo dove condividere la conoscenza, dunque, con struttura e dinamiche del tutto simili ad alternative come Yahoo Answers e Answers.com, che estende però il proprio raggio d’azione al di fuori del mondo virtuale, raggiungendo quello reale con meeting e incontri organizzati periodicamente in varie località. Le ultime rilevazioni, datate settembre 2018, parlano di circa 300 milioni di utenti attivi su base mensile a livello globale: circa il 37% proviene dagli Stati Uniti e quasi il 20% dall’India.