Rackspace comunica di aver denunciato IP Navigation Group (anche nota come IP Nav), lo definisce “uno dei più notori patent troll d’America” e lo accusa di essere responsabile di aver prima ingannato la società con un volgare trucchetto e poi di averla trascinata nei tribunali per presunta infrazione di brevetto tramite la sussidiaria Parallel Iron .
IP Nav è una di quelle società vagamente definite (e ripiene di brevetti dalla natura discutibile) specializzate nella raccolta “immediata” di denaro con la minaccia di lunghe e dispendiose cause legali, un comportamento di cui anche Rackspace dice di essere stata vittima.
All’inizio IP Nav aveva offerto a Rackspace di stipulare un accordo preventivo, accordo che stabiliva 30 giorni di tempo prima di un’eventuale denuncia avviata da una delle parti e che avrebbe dovuto fornire a Rackspace informazioni sui brevetti di proprietà di un cliente IP Nav violati dalla società.
Ma IP Nav non ha rispettato i patti denunciando Rackspace tramite Parallel Iron, fatto che confermerebbe la natura fasulla dell’accordo inizialmente offerto e che chiama in causa tre diversi brevetti riguardanti “metodi e sistemi” per lo storage dei dati.
Secondo i legali di Rackspace, IP Nav è stata spinta a violare l’accordo preventivo per il rischio di vedersi invalidati i brevetti in oggetto, anche se la controffensiva di Rackspace potrebbe ora portare esattamente allo stesso risultato visto il pesante precedente del caso Uniloc .
Alfonso Maruccia