Tutti i consumatori del Vecchio Continente potranno restituire i vecchi dispositivi elettronici senza l’obbligo di acquistarne di nuovi . È la svolta annunciata dal Parlamento Europeo nel cruciale aggiornamento della direttiva del 2003 sulla gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche ( RAEE ).
Regole che entreranno pienamente in vigore entro l’anno 2020, quando il volume dei rifiuti elettronici raccolto a persona dovrà risultare pari a 20 chilogrammi . Praticamente 16 chilogrammi in più rispetto ai 4 attuali. Secondo le previsioni dell’Unione Europea, il volume complessivo dei RAEE salirà a 12 milioni di tonnellate entro la fine del decennio.
La nuova direttiva europea andrà però per gradi: entro l’anno 2016 ciascun paese dovrà raccogliere 45 tonnellate di rifiuti su 100 di beni immessi sul mercato . Dopo tre anni, bisognerà salire al 65 per cento. I consumatori potranno restituire piccoli device elettronici presso i negozi dai 400 metri quadri in su. Senza l’obbligo di acquistare un nuovo prodotto.
Particolare attenzione dovrà poi essere posta nel recupero di quei dispositivi contenenti materiali preziosi come l’oro. Il Parlamento Europeo ha inoltre irrigidito l’impianto burocratico nel processo di smaltimento, in modo da evitare la spedizione dei RAEE in paesi meno sviluppati , non dotati di adeguate strutture di smaltimento.
“Sono molto soddisfatto – ha spiegato l’eurodeputato Karl-Heinz Florenz – Siamo riusciti ad accordarci su tassi di raccolta ambiziosi, ma raggiungibili. L’Europa recupererà più materiale grezzo, che è un’ottima notizia sia per l’economia sia per l’ambiente”. L’aggiornamento della direttiva 2003 ha ottenuto “una schiacciante maggioranza”.
Mauro Vecchio