È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la direttiva 2012/19/UE approvata dal Parlamento e dal Consiglio di Bruxelles per imporre nuovi vincoli normativi sulla raccolta dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) . Abrogando la precedente direttiva 2002/96/CE, le autorità del Vecchio Continente hanno di fatto aumentato l’obiettivo di raccolta per i paesi membri.
Entro l’anno 2016 bisognerà dunque raccogliere 45 tonnellate di RAEE per ogni 100 di nuovi apparecchi elettronici immessi sul mercato . Dal 2019, l’obiettivo verrà ulteriormente innalzato a 65 tonnellate su 100. Le nuove regole europee hanno presentato un nuovo modo di calcolare i tassi di raccolta, non più basati sui classici chilogrammi per abitante. Sarà invece valida la quantità di rifiuti raccolti considerando la media delle apparecchiature nei 3 anni precedenti.
Altra novità introdotta dalla direttiva comunitaria, il cosiddetto ritiro “uno contro zero” per i rifiuti elettronici di piccole dimensioni . I vari distributori dovranno in sostanza provvedere al ritiro gratuito degli apparecchi anche in assenza di un prodotto nuovo equivalente (ritiro “uno contro uno”). Entro il 14 febbraio del 2014 tutti gli stati membri dovranno adottare la direttiva nei rispettivi impianti legislativi.
“La pubblicazione della nuova direttiva costituisce un passo molto importante per l’ulteriore crescita del settore del riciclo degli apparecchi elettrici ed elettronici a fine vita – ha spiegato il presidente del Centro di Coordinamento RAEE Danilo Bonato – L’aumento degli obiettivi di raccolta è per l’Italia una sfida che dobbiamo essere in grado di affrontare con determinazione e vincere”.
Nell’ultimo Rapporto Sociale del consorzio non profit Ecolight sono riassunti i dati relativi alla raccolta in Italia. Quasi 25mila tonnellate di rifiuti elettronici , per il recupero di 12mila tonnellate di ferro, 5mila tonnellate di plastica, mille di alluminio e 800 di vetro. Lo stesso consorzio – che raccoglie 1500 aziende – ha raggiunto una quota media di recupero dei RAEE superiore al 95 per cento.
“Il sistema può e deve crescere – ha spiegato Walter Camarda, presidente di Ecolight – In Italia si sono raggiunti i 4,3 kg pro capite per abitante di RAEE raccolti, quando in altri paesi europei si raggiungono i 10 kg. Se la nuova direttiva europea ci pone in una prospettiva di crescita, siamo convinti che l’intero sistema necessiti di regole precise per fermare lo smaltimento illegale di questi rifiuti e di controlli nel rispetto della norma che assegna ai produttori, e di conseguenza ai consorzi, la proprietà, quindi la gestione, dei rifiuti elettronici”.
Mauro Vecchio