Lo smaltimento dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) è diventato nel corso degli anni un problema importante e spinoso da dover fronteggiare a livello legislativo e organizzativo, non solo per l’Italia ma per l’Europa tutta , arrivando inevitabilmente a coinvolgere organizzazioni ambientaliste come GreenPeace . La situazione, però, è destinata a migliorare grazie al decreto n.121 emanato dal Ministero dell’Ambiente , entrato in vigore in queste ore.
Il DM di semplificazione Uno contro Zero prevede che d’ora in poi i punti vendita di elettrodomestici dovranno ritirare gratuitamente i mini RAEE , ovvero tutti i dispositivi elettronici di dimensione inferiore a 25 centimetri e provenienti dai nuclei domestici, anche senza l’acquisto di un elettrodomestico equivalente (da qui l’appellativo “uno contro zero”). I punti vendita di dimensioni maggiori ai 400mq dovranno ritirare questi oggetti indistintamente, tranne se compromessi a tal punto da costituire un pericolo per la salute. In seguito, verranno ritirati ogni 6 mesi raggiunti i 1.000Kg. Per tutte le altre attività, invece, la raccolta sarà facoltativa.
Il decreto, inoltre, semplifica le questioni burocratiche facilitando il ritiro di questo genere di rifiuti. Non sarà necessario, infatti, registrare i dati di chi li consegna.
Tale provvedimento ministeriale è stato necessario soprattutto per consentire all’Italia di raggiungere gli obiettivi imposti dell’Unione Europea , che prevedono che ciascuno stato gestisca l’85 per cento sul totale dei RAEE generati dai consumatori o il 75 per cento delle apparecchiature immesse sul mercato entro il 2019.
Walter Rebosio, presidente del consorzio Remedia , si è detto entusiasta, in quanto questo DM dovrebbe contribuire a limitare lo smaltimento illegale o improprio. Rebosio ha dichiarato inoltre che l’uno contro uno , che richiede l’acquisto di un prodotto equivalente per il ritiro del RAEE, rimane ancora valido e utile soprattutto per i rifiuti di grandi dimensioni. Stando a quanto riportato da ADN Kronos , il consorzio Remedia ha gestito oltre 33.000 tonnellate di questi rifiuti nel corso del 2015, permettendo così di ridurre i costi di importazione di materie prime per un valore di 16 milioni di euro, oltre ad un risparmio di 659.845 metri cubi d’acqua, di numerose risorse del territorio e di 205mila tonnellate di emissioni CO2.
Pasquale De Rose