La RAI ha annunciato l’avvio della sperimentazione su vasta scala delle trasmissioni televisive attraverso la tecnologia 5G Broadcast. Lo standard permette di usare frequenze in banda UHF, invece di quelle sfruttate per la connettività dati dagli operatori telefonici. Gli utenti potranno ricevere il segnale su smartphone e tablet compatibili.
Trasmissioni TV senza connessione Internet
Un simile test era stata avviato oltre 5 anni fa, ma era limitato ad un solo giorno. La RAI ha annunciato che la prima sperimentazione su larga scala è iniziata il 4 novembre a Torino e Roma con la collaborazione di RAI Way. Le due città sono state scelte perché sono aree metropolitane “ad alto traffico IP”.
La sperimentazione dello standard 5G Broadcast è prevista dall’art. 15 comma 10 del contratto di servizio 2023-2028 sottoscritto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Vengono utilizzate frequenze UHF dedicate e assegnate dal Ministero su base temporanea. Dovrebbero essere simili a quelle usate in passato per lo standard DVB-H.
Al momento non esistono smartphone o tablet compatibili. Qualcomm aveva introdotto il precedente LTE Broadcast, quindi il passaggio alla versione superiore non sembra complicato. I produttori dei dispositivi potranno usare le trasmissioni free-to-air della RAI per i test. La sperimentazione verrà estesa ad altre città nel corso del 2025.
A differenza del tradizionale 5G, la tecnologia Broadcast non richiede una connessione dati e una SIM. Gli utenti potranno ricevere i canali TV senza collegamento ad Internet. Ciò consente anche di ridurre il carico sulle reti telefoniche durante lo streaming in diretta. Qualcuno ha già pensato che si tratta di una “scusa” per estendere il pagamento del canone RAI a smartphone e tablet.