Il consiglio dell’AGCOM ha esaminato l’incartamento relativo alla piattaforma Tivù-Sat e ha deciso di avviare un’istruttoria volta a stabilire se la RAI abbia rispettato o meno gli obblighi previsti dal contratto.
Secondo AGCOM l’azienda non avrebbe espresso con chiarezza ai propri abbonati le condizioni del servizio . Tra gli elementi contestati vi sarebbe la metodologia di distribuzione delle smart card, apparsa nebulosa, e la mancanza di informazioni specifiche per la visione in simulcast via satellite.
“L’autorità – si legge nel comunicato – ha riscontrato la difficoltà di orientamento dei consumatori nella scelta degli apparati e una carenza di informazione sulla regolamentazione e le modalità di criptaggio dei programmi, la mancanza di tutela dei cittadini all’estero”.
Alla decisione dell’Authority sono seguite le reazioni delle associazioni dei consumatori, per le quali l’operato della RAI doveva essere oggetto di un’accurata revisione , sopratutto in vista dello switch al digitale terrestre avvenuto già in diverse parti d’Italia.
Giorgio Pontico