In passato Rambus ha più volte tentato di aggredire il mercato mainstream delle memorie RAM per PC, ma senza molto successo. Il motivo è che al di fuori di certi settori di nicchia, come i server e le appliance ad elevate performance, i produttori sono assai restii ad abbracciare tecnologie di memoria non standard. Ora l’azienda americana, nota soprattutto per la sua lunga campagna legale contro i produttori di memorie DDR SDRAM, sembra però decisa a rifarsi avanti e candidare le sue tecnologie per l’adozione nel futuro standard DDR4.
In questo articolo Rambus afferma di possedere tecnologie di interconnessione capaci di soddisfare le esigenze che l’industria dei PC manifesterà nel 2011 ed oltre. La società californiana parla, in particolare, di “innovazioni che possono migliorare la memoria principale dei computer oltre i limiti di velocità delle attuali DDR3, portandola a 3200 Mbps”.
“Tali innovazioni, le cui licenze sono disponibili, si basano sui premiati progetti di Rambus e comprendono tecnologie brevettate e in attesa di brevetto – continua l’azienda – Attraverso questo insieme di innovazioni, i progettisti possono raggiungere velocità di trasferimento dati maggiori, un throughput più elevato, una migliore efficienza energetica e la maggiore capacità necessaria per le future applicazioni di computing”.
Molte delle soluzioni tecniche proposte da Rambus fanno parte della propria interfaccia di memoria XDR2 DRAM , la cui banda passante può scalare oltre i 48 GB/s e consumare, rispetto a quella DDR3, fino al 40 per cento di energia in meno.
Le tecnologie di Rambus sono di sicuro interesse, ma l’ostacolo più grande alla loro standardizzazione è rappresentato proprio dalla succitata guerra legale tra Rambus e i maggiori produttori di memorie DDR: gli stessi produttori che fanno parte del JEDEC (Joint Electron Device Engineering Council), l’organismo di standardizzazione dell’Electronic Industries Alliance (EIA) che rilascia – tra le altre – le specifiche DDRx.
La vicenda ha avuto inizio nel 2000, quando Rambus ha annunciato di possedere il brevetto della synchronous memory interface, l’interfaccia utilizzata nelle memorie SDRAM e DDR SDRAM, e di essere intenzionata a pretendere il riconoscimento dei relativi diritti da parte di tutti i produttori di memorie che utilizzano tale tecnologia. Da quel momento Rambus ha sguinzagliato i propri avvocati e ha iniziato a cercare accordi con numerose imprese del settore affinché queste le pagassero le dovute royalty.
Buona parte dell’industria delle memorie SDRAM, le stesse aziende riunite nel consorzio JEDEC, ha duramente contestato la validità del reclamo di Rambus, tanto che negli ultimi tre anni quest’ultima è stata impegnata in diverse cause legali per violazione di brevetto con colossi che, oltre ai nomi già citati, comprendono Micron, Samsung, Siemens e Toshiba. Dopo alcuni scivoloni iniziali, negli ultimi due anni Rambus è riuscita ad incassare alcune importanti vittorie contro Infineon, Hynix e la Federal Trade Commission (FTC) americana: in tutti questi casi l’azienda è stata scagionata dall’accusa di aver frodato il JEDEC e di averlo spinto ad adottare alcune delle sue tecnologie coperte da brevetto come standard industriale.
Secondo i suoi accusatori, infatti, Rambus si sarebbe avvalsa di quei brevetti per danneggiare la concorrenza e raccogliere royalty da molti dei produttori che utilizzano lo standard SDRAM nei loro prodotti. Il JEDEC sostiene, in particolare, che all’epoca della partecipazione di Rambus alla creazione dello standard SDRAM quest’ultima avrebbe nascosto a tutti di essere in possesso di brevetti legati a questa tecnologia.
Nel 2004 Rambus accusò le sue rivali di collusione, sostenendo che si fossero messe d’accordo per far lievitare il prezzo delle sue memorie RDRAM.
La battaglia legale di Rambus va avanti, e al momento la vede ancora impegnata in tribunale contro tre dei quattro maggiori produttori di DRAM al mondo. A tal proposito va ricordato che Rambus non è un produttore di RAM: l’azienda americana è infatti priva di fabbriche, ed il suo business si fonda esclusivamente sullo sviluppo e la vendita di tecnologie relative alle interfacce di memoria.