Random050/ Pinocchio News

Random050/ Pinocchio News

Chi non crede all'attendibilità dell'informazione elettronica è bene dia un'occhiata a quello che accade fuori dalla Rete. La lezione che ne consegue è che non c'è regolamentazione che tenga
Chi non crede all'attendibilità dell'informazione elettronica è bene dia un'occhiata a quello che accade fuori dalla Rete. La lezione che ne consegue è che non c'è regolamentazione che tenga


Roma – Una delle critiche ricorrenti tra quelle mosse all’informazione veicolata attraverso Internet riguarda l’attendibilità delle notizie riportate sui siti, nelle newsletter e nei messaggi inviati pubblicamente. I detrattori della comunicazione elettronica hanno sempre buon gioco a dimostrare, con svariati esempi, come gran parte di questa informazione provenga spesso da fonti inattendibili o non sia verificata e che quindi, come insegna qualsiasi manuale del “buon” giornalista, non sia da prendere in seria considerazione.

Nonostante tutto si deve ammettere che la critica è fondata: si può dire che non passa giorno che non ci capiti di leggere su siti, forum e via dicendo, qualche notizia inventata di sana pianta o particolarmente sospetta o scoprire che qualcuno è caduto in errore (anche in buona fede) riportando e diffondendo informazioni che si sono poi, alla verifica dei fatti, rivelate false.

Questo stato di cose, connaturato alla comunicazione elettronica, fa buon gioco a tutti coloro che, a vari livelli e con diverse sfumature, spingono per una maggiore regolamentazione dei servizi che fanno informazione via computer. Di solito tra le proposte che vengono fatte c’è quella di equiparare completamente tutti i servizi che diffondono informazione in Rete a quelli “tradizionali” e quindi prevedere direttori responsabili, iscrizioni all’albo e via dicendo a garanzia, si afferma, del lettore.

L’errore di fondo di richieste del genere sta nel fatto che anche la più restrittiva delle norme in fatto di libertà di stampa non garantisce, da sola, un bel nulla e la storia che segue ne è solo l’ennesima dimostrazione.

Il 28 maggio scorso il TG5 delle 20 ha mandato in onda un servizio filmato dedicato agli errori commessi da giornalisti e politici, compreso il Presidente del Consiglio che parla di “Romolo e Remolo”. Al termine dello stesso il conduttore del telegiornale (Mentana) ha chiesto scusa ai telespettatori perché il giorno prima erano stati diffusi i dati di borsa, i noti indici di Wall Street e Nasdaq per intenderci, nonostante la Borsa statunitense fosse chiusa in occasione del “Memorial Day”. Il Direttore del TG non ha fornito alcuna spiegazione di come possa essere accaduto un fatto del genere.

Raccontato in questo modo, l’episodio precedente, potrebbe sembrare solo un esempio di come anche una fonte di quelle che comunemente vengono considerate “autorevoli” possa incappare, occasionalmente, in qualche “infortunio sul lavoro”.

Ma – c’è sempre un “ma” – la vicenda assume sicuramente un altro aspetto se si considera il fatto che la storia in questione si è ripetuta (almeno) tre volte, come del resto ammesso anche nel servizio filmato citato sopra.

Uno degli episodi precedenti risale al 3 settembre del 2001 quando vennero dati, come al solito, gli indici nonostante il mercato statunitense fosse chiuso in occasione del “Labor Day”, l’equivalente del nostro Primo Maggio. Il giorno seguente toccò ad un altro volto noto del TG5 (Sposini) scusarsi per la figuraccia fatta; in quella occasione la responsabilità dell’accaduto venne scaricata su una, non meglio precisata, “agenzia” che, stando alle sue affermazioni, il giorno precedente avrebbe continuato a trasmettere i dati di borsa.

Del terzo episodio nulla sappiamo e nulla siamo riusciti a trovare, ma non fatichiamo a credere che si sia svolto, più o meno, nello stesso modo. Abbiamo solo la netta sensazione che questa notizia sia passata perlopiù inosservata.

Siamo invece però fermamente convinti di una cosa: se a diffondere indici di Borsa inesistenti (non sappiamo se siano stati inventati o fossero semplicemente quelli del giorno precedente) fosse stato un sito web gestito da “dilettanti”, si sarebbe scatenato un discreto putiferio e, sicuramente, qualcuno degli stessi giornalisti che se la sono cavata con delle semplici “scuse” avrebbe trovato ben altre parole per descrivere l’ennesima dimostrazione dei pericoli della informazione senza controllo diffusa da Internet.

Intanto, calendario delle festività Usa alla mano, aspettiamo le prossime edizioni del TG5 per vedere se ci ricascano per la quarta volta.

Giuseppe

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
5 giu 2002
Link copiato negli appunti