Il meccanismo è sempre il medesimo: un attacco ransomware, i dati trafugati, la richiesta di pagamento di un riscatto ed infine la minaccia della vendita dei dati sul dark web. Questa volta al centro del problema c’è la Società Italiana Autori ed Editori (SIAE), che da oggi vede la spada di Damocle di 60GB di materiale trafugato e messo in vendita al miglior offerente.
SIAE nel mirino del ransomware
Secondo quanto trapelato, la richiesta di un riscatto sarebbe già avvenuta e la SIAE si sarebbe fermamente opposta a questo tipo di ricatto. Secondo quanto appreso da Giornalettismo, la Società farà ora comunicazione di data breach a tutti gli utenti coinvolti: Polizia Postale e Garante Privacy sarebbero già stati informati dell’accaduto.
60Gb of data with a huge number of passports, identity documents, driver’s licenses, payment documents, bank accounts, credit cards and other user data!
— Andrea (Drego) Draghetti 👨🏻💻 🎣 (@AndreaDraghetti) October 20, 2021
La descrizione fornita sul pacchetto da 60GB indica un database composto da carte di credito, documenti di pagamento, patenti di guida, passaporti e, pertanto, un considerevole ammontare di dati personali. La situazione troverà sicuramente nuovi aggiornamenti fin dalle prossime ore.