Nonostante i guadagni in calo per i cybercriminali, questi ultimi continuano a sfruttare i ransomware al fine di colpire infrastrutture chiave internazionali e riscuotere somme ingenti di denaro dalle vittime. L’ultimo attacco informatico, nello specifico, ha paralizzato il sistema di uno dei principali ospedali di Barcellona costringendo il personale a interrompere le attività.
Ransomware colpisce l’ennesimo ospedale
Non è la prima volta che i malintenzionati colpiscono ospedali: in alcune circostanze hanno fatto un passo indietro, liberando i sistemi per consentire ai medici di continuare a salvare le vite, ma in altre hanno proseguito l’offensiva pretendendo riscatti ancora più onerosi.
Al momento della scrittura della notizia, l’azione ai danni dell’Hospital Clinic de Barcelona sembra avere costretto i funzionari a chiudere i computer dei laboratori, del pronto soccorso e della farmacia in ben tre centri e molte più cliniche esterne, cancellando 150 operazioni non urgenti e circa 3.000 controlli dei pazienti.
Il Governo della Catalogna ha affermato che l’Agenzia per la sicurezza informatica della regione sta cercando di ripristinare il sistema, il tutto mentre gli hacker non hanno presentato alcuna richiesta di riscatto. Nel frattempo, le operazioni in ospedale proseguiranno affidandosi alla cara, vecchia e sempreverde carta.
Chi è il responsabile?
È ancora difficile identificare con assoluta certezza i responsabili dell’attacco informatico. Le prime considerazioni da parte degli esperti della regione vedono però la cyber gang RansomHouse come colpevole più plausibile. Particolarmente curiosa è l’assenza di una richiesta di riscatto: arriverà nei prossimi giorni, si tratta di un attacco iniziale che anticipa un’operazione più aggressiva e diffusa, oppure è un altro dietrofront da parte dei criminali?
Una cosa sola è certa: in caso di presentazione, il riscatto non verrà pagato.