Non c’è stato alcun annuncio ufficiale, né la notizia sembra aver fatto un ampio giro del web. Qualcuno , tuttavia, le ha dato spazio, illustrando i pur scarsi dettagli relativi ad un nuovo sito ancora in beta chiamato RapidMovies . Trattasi in pratica di un progetto partorito dal servizio svizzero di hosting RapidShare, che avrebbe trovato un accordo per quella che fino a poco tempo fa sembrava un’amicizia improbabile con un colosso dei contenuti insospettabile: Warner Bros .
Attualmente, sul sito RapidMovies esiste la possibilità di scaricare in maniera gratuita una dozzina di trailer a presentazione di altrettanti blockbuster made in Hollywood . Da Harry Potter e l’Ordine della Fenice a Ocean’s Twelve , si tratta proprio di pellicole prodotte dagli studi di Warner Bros. La maggior parte di questi trailer è in lingua tedesca, anche se pare che Rapidshare ne stia aggiungendo altri in lingua inglese. Obiettivo, arrivare ad offrire agli utenti dei contenuti di alto profilo, per istituire degli account di tipo premium e fornire film a pagamento .
L’eco di questo accordo ha risuonato in maniera piuttosto stridente nelle orecchie di chi è rimasto aggiornato sulle recenti controversie giudiziarie che hanno coinvolto il servizio di hosting con base in Svizzera. Alla fine di giugno , RapidShare era stato raggiunto da un’ordinanza di un giudice di Amburgo che lo aveva obbligato a rimuovere tutto il materiale lesivo del copyright, chiedendo inoltre la trasformazione del file hosting in una sorta di setaccio dei contenuti.
GEMA, il corrispettivo tedesco di SIAE, aveva denunciato le attività di RapidShare.de nel 2007, reo di aver facilitato non poco lo scambio di contenuti illeciti tra gli utenti nei suoi spazi d’archiviazione. Il sito è recentemente ricorso in appello, sostenendo di non essere responsabile di ciò che viene condiviso dai suoi utenti, mettendo semplicemente a disposizione gli spazi online. Pare che comunque l’azienda svizzera stia cooperando con i detentori dei diritti, assicurando loro una speciale interfaccia di eliminazione di contenuti ritenuti illeciti.
L’accordo con Warner Bros potrebbe inserirsi in questo clima di pacificazione con l’industria del cinema e della musica, anche se qualcuno ha fatto notare come l’effettivo appeal del modello prospettato da RapidMovies sia ancora tutto da confermare. C’è chi ha tirato in ballo Guba.com , che nel 2006 aveva iniziato a vendere online contenuti prodotti dalla stessa Warner Bros. Il suo servizio, tuttavia, era svanito nella completa indifferenza di netizen poco interessati all’acquisto sul web dei grandi film di Hollywood.
Mauro Vecchio