Nel 55esimo rapporto Censis sono descritti i principali fenomeni socio-economici del Paese, tra cui il tema dell’irrazionalità. Molto interessante è il capitolo riservato a comunicazione e media che evidenzia un uso crescente di Internet e un aumento della spesa per l’acquisto dei dispositivi. Gli italiani sono sempre più connessi e digitali.
Una nuova transizione digitale
In base alle rilevazioni del Censis, gli italiani vedono più programmi televisivi rispetto al 2019, ma sono cambiate la modalità di fruizione. Gli spettatori della TV tradizionale (digitale terrestre e satellite) sono aumentati solo dello 0,5%, mentre l’uso di smart TV e dispositivi mobile è aumentato del 7,4% e 5,2%, rispettivamente. Anche il dato relativo alla radio è positivo, ma gli italiani preferiscono ascoltare le trasmissioni via PC (+2,9%) e smartphone (+2,5%).
L’83,5% degli italiani accede ad Internet (+4,2% rispetto al 2019) ed è aumentato il numero di utenti dei social network (+6,7%). I telegiornali sono ancora la fonte principale di informazione, ma è cresciuta la ricerca di notizie su Facebook e Google. A tale proposito, il 45,8% degli italiani non ha apprezzato gli interventi televisivi di virologi e epidemiologi, in quanto hanno creato confusione, disorientamento e allarmismo.
Le attività principali svolte online sono: cercare informazioni su aziende, prodotti, servizi (64,9%), trovare strade o località (54,3%), fare acquisti online (51,6%), ascoltare musica (48,1%) e svolgere operazioni bancarie (46,6%). Dopo aver utilizzato i servizi online durante l’emergenza sanitaria, gli italiani non vogliono più tornare indietro e quindi considerano irrinunciabile la Pubblica Amministrazione digitale.
Il 48,7% ha attivato lo SPID, ma ci sono troppe differenza sociali e territoriali. L’identità digitale è stata attivata soprattutto nelle grandi città, nelle regioni del Nord e dai cittadini con un titolo di studio più elevato.