Fondato nel 2008 e cresciuto nel corso degli anni fino a diventare uno dei siti più grandi al mondo per quanto riguarda la distribuzione di file torrent, oggi RARBG annuncia a sorpresa la propria chiusura. Un addio improvviso, non conseguente ad azioni legali o a questioni inerenti la violazione del copyright come si potrebbe immaginare, ma per ragioni economiche e personali.
COVID-19, guerra e inflazione hanno chiuso RARBG
Il messaggio comparso sulla homepage, riportato di seguito in forma tradotta e integrale, fa riferimento alla morte di alcuni membri del team causata da COVID-19, mentre altri stanno ancora facendo i conti con le conseguenze della malattia. L’esplosione della guerra in Ucraina e le difficoltà economiche inerenti all’aumento dei prezzi dell’energia, così come più in generale l’inflazione, hanno fatto il resto.
Ciao ragazzi, desideriamo informarvi che abbiamo deciso di chiudere il sito. Gli ultimi due anni sono stati per noi molto difficili, alcune delle persone nel nostro team sono morte per complicazioni legate al COVID-19 e altre ancora soffrono i suoi effetti collaterali, senza riuscire a lavorare. Alcuni stanno inoltre combattendo la guerra in Europa, su entrambi i fronti. Inoltre, l’incremento dei prezzi nei data center europei ci ha colpiti molto duramente. L’inflazione ha reso le nostre spese quotidiane impossibili da affrontare. Pertanto, non possiamo più gestire questo sito senza enormi esborsi che non siamo più in grado di coprire con le nostre tasche. Dopo un voto unanime, abbiamo deciso che non possiamo più farlo. Ci dispiace. Ciao.
Si tratta di uno degli addii che più impattano sulla scena torrent e, più in generale, nell’ambito delle comunità impegnate sul fronte peer-to-peer.
Nato in Bulgaria (la sigla “BG” è un riferimento al paese), nel corso degli anni è finito nel mirino delle autorità di mezzo mondo. In Italia è stato ufficialmente bloccato nel marzo 2017, con un’operazione che ha interessato anche FlashX e altri portali noti. Nello stesso periodo, Google ha escluso le sue pagine dall’indicizzazione sul motore di ricerca, per ragioni che non è difficile immaginare.