Questa è la notizia che molti stavano aspettando: Raspberry Pi 5 è ufficiale. La nuova scheda, appena annunciata, sarà in vendita entro la fine di ottobre. Dotata di caratteristiche che maker e smanettoni sapranno sfruttare al meglio con i loro progetti fai-da-te, è assemblata con alcune componenti per la prima volta progettate internamente dalla Foundation (il southbridge RP1 che gestisce l’interazione con le periferiche).
Tutto sulla nuova scheda Raspberry Pi 5
Diamo subito uno sguardo alle specifiche tecniche integrate che rappresentano un upgrade significativo rispetto al modello precedente introdotto nel 2019.
- Broadcom BCM2712 con CPU quad core ARM Cortex-A76 da 2,40 GHz, 512 KB di cache L2 per ogni core e 2 MB di cache L3 condivisa;
- GPU VideoCore VII con supporto per OpenGL ES 3.1 e Vulkan 1.2;
- 4 o 8 GB di RAM LPDDR4X-4267;
- doppia uscita video JDHDMI 4Kp60 con supporto alla modalità HDR;
- decoder HEVC 4Kp60;
- Wi-Fi 802.11ac dual-band;
- Bluetooth 5.0 con Bluetooth Low Energy (BLE);
- slot micro SD ad alta velocità con supporto SDR104;
- due porte USB 3.0 con operatività simultanea a 5 Gbps;
- due porte USB 2.0;
- slot Gigabit Ethernet con supporto PoE+ (richiede PoE+ HAT separato, presto disponibile);
- due interfacce 4-lane MIPI per videocamere e display;
- interfaccia PCIe 2.0 per le periferiche;
- connettore 40-pin GPIO;
- RTC (real-time clock) alimentato da una batteria esterna;
- pulsante di accensione e spegnimento;
- alimentazione 5V/5A DC via USB-C con supporto a Power Delivery.
Qui sotto un video di presentazione che passa in rassegna i punti di forza del comparto hardware in dotazione a Raspberry Pi 5.
Come anticipato in apertura, la nuova scheda sarà ufficialmente disponibile entro il mese di ottobre. Il prezzo? Negli Stati Uniti è stato fissato in 59,90 dollari per la versione da 4 GB e in 79,90 dollari per quella da 8 GB. Alcuni rivenditori rivenditori autorizzati hanno già avviato la fase di preordine anche in Italia, rispettivamente a circa 70 euro e 90 euro.
Stando alla volontà manifestata dalla Raspberry Pi Foundation, la scheda godrà di un lungo ciclo vitale: rimarrà infatti in produzione almeno fino al gennaio 2035.
È stato inoltre precisato che il debutto sarà accompagnato dal rilascio di una nuova versione di Raspberry Pi OS, che le dimensioni la rendono incompatibile con i case progettati per i modelli precedenti e che, considerando l’incremento in termini di prestazioni (fino a tre volte superiori rispetto a Raspberry Pi 4), è consigliato l’utilizzo di un apparato aggiuntivo per la dissipazione del calore.