Come si era vociferato settimane addietro, Raspberry Pi, la società produttrice di microcomputer a basso costo nati come strumenti educativo e ora particolarmente diffusi tra gli accademici e gli appassionati di tecnologia, ha fatto il suo ingresso nella borsa di Londra con un’offerta pubblica iniziale (IPO) da 2,80 sterline per azione, con quote per un valore complessivo di 542 milioni di sterline.
Raspberry Pi entra nella borsa di Londra
Allo stato attuale delle cose, la compravendita è riservata a determinati azionisti istituzionali, ma la situazione è temporanea, infatti a partire da venerdì anche i piccoli investitori potranno procedere.
La mossa compiuta è stata accolta con notevole entusiasmo. Evidente dimostrazione della cosa è datata dal fatto che in poche ore le azioni di Raspberry Pi sono cresciute del 40%, raggiungendo le 3,92 sterline ciascuna, facendo incrementare la quotazione complessiva dell”azienda di oltre 200 milioni di sterline.
Raspberry Pi ha deciso di entrare nel mercato azionario per raccogliere fondi destinati a progetti di ampliamento. La stesa compagnia ha infatti riferito di essere intenzionata ad assumere nuovi ingegneri e dello sviluppo di nuovi dispositivi, tra cui rientrano microcomputer appartenenti alla fascia più alta del mercato.
La maggioranza delle azioni di Raspberry Pi resterà in mano alla Raspberry Pi Foundation, la società madre. Altri investitori di rilievo sono Sony Semiconductor e ARM, la quale pare essere intenzionata a sfruttare la quotazione in borsa della compagnia per l’acquisto di ulteriori azioni.
Da tenere presente che viene comunicato che nel 2023 la compagnia ha incassato ben 266 milioni di dollari, registrando un profitto netto di 66 milioni di dollari. Complessivamente l’azienda ha venduto oltre 60 milioni di dispositivi.