Raspberry Pi Imager, il tool intuitivo per la creazione di supporti di avvio per dispositivi Raspberry Pi, è stato aggiornato oggi alla versione 1.9, che offre un’interfaccia moderna e nuove funzionalità. Raspberry Pi Imager 1.9 è la prima release di questo strumento ad essere trasferita all’ultimo e più grande framework di applicazioni open source Qt 6. In questo modo è possibile fornire agli utenti un’interfaccia leggermente rinnovata. La porta Qt 6 è disponibile su tutte le piattaforme di supporto, tra cui Linux, macOS e Windows. Per gli utenti Linux, questa è anche la prima versione di Raspberry Pi Imager a offrire bundle AppImage. Ciò consente agli utenti di eseguire l’applicazione su praticamente qualsiasi distribuzione GNU/Linux senza installare nulla sui propri computer personali. I bundle AppImage sono forniti per architetture a 64 bit (x86_64) e AArch64 (ARM64).
Raspberry Pi Imager 1.9: le altre novità incluse nell’aggiornamento
Altre caratteristiche degne di nota in Raspberry Pi Imager 1.9 includono un nuovo prompt di messaggio che appare quando non ci sono dispositivi di archiviazione. Vi è poi una nuova opzione della riga di comando –disable-eject per espellere automaticamente il supporto di archiviazione dopo la scrittura. L’update aggiunge anche il supporto BCM2712d0 e il supporto per dipendenze del fornitore. Anche le traduzioni in francese, italiano e cinese semplificato sono state aggiornate e in questa release sono stati risolti diversi problemi. Questi includono ad esempio il timeout su sistemi con un gran numero di loop, il localectl borked su sistemi Debian/Ubuntu moderni, i test della firma GPT e il controllo fsync invertito su Linux e macOS.
Per maggiori dettagli sulle modifiche incluse nella nuova versione di Raspberry Pi Imager è possibile consultare il changelog completo pubblicato sulla pagina GitHub del progetto. Inoltre, questo software è anche disponibile per il download come AppImages dalla stessa pagina, insieme al codice sorgente e ai binari per i sistemi macOS e Windows.