Raspberry Pi Foundation annuncia importanti novità per la sua scheda di sviluppo economica basata su architettura ARM: gli utenti possono ora scaricare un sistema operativo FOSS ottimizzato per l’uso con la board, mentre i partner britannici scelti per la realizzazione delle unità hanno incrementato i ritmi produttivi.
Il nuovo OS open source per Raspberry Pi si chiama Raspbian , vale a dire una versione specificatamente ottimizzata del sistema Linux-based Debian. Disponibile come file immagine da trasferire su scheda SD Card, Raspbian va a prendere il posto dell’attuale distro (anch’essa basata su Debian) raccomandata per l’uso con il dispositivo.
La caratteristica prominente di Raspbian rispetto agli altri sistemi FOSS compatibili con Raspberry Pi è il livello di performance raggiunto grazie a specifiche ottimizzazioni al codice, performance che ad esempio favoriscono la navigazione web sul “piccolo” chip ARM da 700 MHz integrato sulla board.
Altra notizia positiva sul fronte Raspberry Pi è l’ aumento dei ritmi di produzione del dispositivo da parte delle due società britanniche (RS Components e Premier Farnell) scelte per il compito: inizialmente disponibili in “modiche quantità” e con stringenti limiti di acquisto (una persona per una scheda), i numeri delle unità Raspberry Pi disponibili possono ora crescere di 4mila unità per ogni giorno di produzione a pieno ritmo.
Alfonso Maruccia